L'inseguimento infernale


Terza scena

E' mattina, nel campo dei soldati vicino a quello di Samori. Un agglomerato di piccole capanne rotonde disposte a cerchio. Nel mezzo, un gran gruppo di soldati seduti, con le gambe ripiegate, attorno a una gran bacinella di farinata che sta per essere vuotata. Alcune zucche con i manici, che servono da cucchiaio, sono ancora adagiate sui bordi della gran bacinella. Un po’ in disparte, vicino alla porta aperta di una delle capanne, il gruppo delle donne e dei ragazzini. Galline, galli. Cavalli magri coperti di piaghe, legati qua e là. Souleyman (il capo dei soldati), soldati.

SOULEYMAN - (Fregandosi le mani) Barka, questa farinata era eccellente.

UNO DEI SOLDATI - E' stata preparata con il miele.

UN SOLDATO - Le donne mi hanno detto che non c'è più miglio.

UN ALTRO - La foresta non produce miglio.

UN ALTRO - Produce solo tuberi che provocano prurito in gola.

UN ALTRO - La fame ci attanaglia, una volta di più.

SOULEYMAN - Oh! Questa lunga guerra! Ho il presentimento che la nostra carriera sia alla fine. Dov'è Ba Bemba, il fedele alleato di Samori? Aveva legato il suo destino al nostro. Ed eccolo morto.

UN SOLDATO - Verrà presto il nostro giorno.

UN SOLDATO - E' curioso. Ieri mia moglie mi ha parlato di una visione che ha avuto durante il sonno. Ne sono ancora impressionato.

UN ALTRO - Rendici partecipi di questa visione.

IL SOLDATO - Mi ha detto che mentre dormiva vide alzarsi un forte vento che spazzava tutto il campo, abbattendo le capanne, i cavalli, gli uomini. In un attimo non è rimasto nulla nel luogo in cui c'era il campo.

UN SOLDATO - (ridendo) E' chiaro.

UN ALTRO - Sono storie.

SOULEYMAN - A proposito... avete notizie del vostro sfortunato compagno il cui unico torto era quello di avere una bella moglie?

I SOLDATI - Nessuna.

UN SOLDATO - Ormai sarà morto.

UN ALTRO - Se si riflette a tutto ciò, ci si chiede se vale la pena di errare così, attraverso tutta l'Africa, dietro a questo tiranno.....

UN ALTRO - Non è cosa buona prendere la moglie degli altri.

UN ALTRO - Ancora meno quella di un soldato. Che cosa gli rimane?

SOULEYMAN - Dal giorno in cui, durante l'assedio di Sikasso, Samori tramite gli indovini interrogò il destino, persi una gran parte del mio coraggio. Gli dei ci fecero capire chiaramente che non sarebbero stati dalla nostra parte.

UN SOLDATO - Ma capo, se gli dei gli rifiutarono il loro aiuto in quell'occasione, ce ne fu un'altra dove mostrarono chiaramente che era il loro protetto. Non ti ricordi del mancato attentato di Tiéba? Suo nipote scampò miracolosamente alla morte.

UN ALTRO - Fu chiaro, quel giorno, che Samori fu protetto dagli dei o perlomeno che essi vollero privare Tiéba dalla gloria di ucciderlo. Come spiegare altrimenti che un soldato abile nel maneggiare il fucile manchi un uomo a bruciapelo e per di più si ferisca gravemente lui stesso!

UN SOLDATO - E Sinali che con un colpo di fucile uccise il suo cavallo?

UN ALTRO - I Francesi sono veramente in collera.

UN ALTRO - E la loro potenza è grande. Per farsene un'idea basta andare a vedere le rovine di Sikasso.

SOULEYMAN - Siamo circondati da tutte le parti in mezzo a questa foresta malsana.

UN SOLDATO - Darei qualunque cosa per contemplare la savana soleggiata della mia infanzia.


Quarta scena

Cinque del mattino. Una radura nella foresta. Un campo sommario. Il capitano Gouraud, il luogotenente Jacquin, il sergente Bratières, ufficiali, sottufficiali, il soldato Moussa, fucilieri, portatori.

GOURAUD - (Rivolto agli ufficiali e ai sottufficiali). Amici miei! Oggi, prima del calar del sole dobbiamo compiere una prodezza o perire. Ci metteremo subito in marcia. Non possiamo tardare. Moussa, il soldato disertore mi ha fatto capire, ieri, che abbiamo molte probabilità di catturare la retroguardia di Samori senza colpo ferire, se riusciamo a sorprenderla di mattino presto nel torpore del risveglio. Dobbiamo trovare il modo di introdurci in mezzo all'armata nemica e sgozzare i capi. Che tutti preparino la partenza.

Sei del mattino. Le stesse persone, in prossimità di un campo sommario, sistemato su un’altura del terreno.

MOUSSA - (rivolto a Gouraud con una voce soffocata dall'emozione) La retroguardia!

GOURAUD - Alt! (I fucilieri si fermano - Agli ufficiali) Avvicinatevi! Guardate, su quest'altura, il bivacco della piccola retroguardia del tiranno. In fretta, disperdete i fucilieri in modo da circondarlo e catturare questa gente come uccelli al nido. Soprattutto non fate del male a nessuno. (I fucilieri circondano rapidamente l'accampamento - Ad alta voce) Soldati, deponete le armi, se per Allah, tenete alla vostra miserabile vita! Noi, noi non sgozziamo i nostri prigionieri! (I soldati escono precipitosamente dalle loro piccole capanne di fronde con gli occhi ancora pesanti di sonno e consegnano le loro armi al capitano Gouraud. Poi questi prigionieri, circa cento, sono consegnati ad alcuni fucilieri e relegati nelle retrovie) E ora, avanti!

JACQUIN - Un colpo da maestro, capitano!

GOURAUD - Grazie. Come Cesare, abbiamo attraversato il Rubicone. Spero che la fortuna ci arrida, come aveva arriso a quel conquistatore.

MOUSSA - Prima che il sole splenda in mezzo al cielo noi arriveremo al campo di Samori Touré.

GOURAUD - Grazie per l'informazione. (rivolgendosi agli ufficiali e sottufficiali) Non si tratta più, amici miei, di dover sostenere un combattimento contro Samori che gli lascerà il tempo di fuggire come il solito. Ci vuole una sorpresa. Perciò vi raccomando di non sparare un solo colpo di fucile. Abbiamo consumato troppe cartucce. Solo una nuova tattica audace ed inedita avrà probabilità di riuscita.

Ore otto del mattino al campo di Samori. Samori, seduto su una sedia a sdraio davanti alla porta della sua capanna, legge il corano. Le mogli dei soldati pestano il couscous attorno ad un mortaio. Ci sono cavalli attaccati qua e là.

UNA DONNA - Pare che il padrone abbia rapito la sua nuova sposa ad un soldato.

UN'ALTRA - Sembra sia molto bella!

UN'ALTRA - Non esce quasi mai.

UN’ALTRA - Lasciare il marito perché è soldato, per Samori! (Scacciando una gallina con un piede) Ci sono donne veramente leggere.

LA PRIMA DONNA - Mi fai ridere. Pensi che una donna possa resistere a Samori per un soldato?

UN'ALTRA - Io potrei. Fanta ha ragione.

LA PRIMA DONNA - Anche se lui lo vuole in modo assoluto?

LA QUARTA DONNA - Sì....(Alzando il suo pestello e guardando dalla parte di Samori) ma.... ma.... il fez rosso... (Lancia un urlo e lascia cadere il pestello. Samori si alza, vede i fez dei fucilieri e, colto dallo stupore, spaventato, fugge dalla parte opposta senza aver tempo di cercare un'arma. Gouraud lo vede e lo insegue.)

GOURAUD - SAMORI! Fermati! Fermati! Tiranno!

UN FUCILIERE - Samori! (L'inseguimento dura a lungo. Infine, spossato, Samori si lascia cadere a terra e il capitano Gouraud lo afferra subito).

GOURAUD - (Con un piede su Samori) Eccoti ai miei piedi! Samori. Vorrei avere un carro, legarti vivo e trascinarti attorno al tuo campo. Venite a contemplarmi amici miei. Venite ad ammirare il leone d'Africa che ruggisce sulla sua preda.!

JACQUIN - (Avvicinandosi, mentre Bratières e Moussa si accingono a disarmare i soldati). Capitano, questa vittoria vi renderà folle.

SAMORI - (Rantolante). Uccidetemi! Uccidetemi! Subito. Eccomi, Samori Touré, nella polvere. Che cosa aspettate? Sono mortale. Sgozzatemi, fucilatemi. Sogni di grandezza. Voi crollate con me. La lotta è finita e il vinto sono io. Allah! E tu Mohamed, il profeta, perché? Perché? Le mie domande sono ancora senza risposta. Perché sono io, il nero, vinto e il bianco, vincitore? Perché? Perché questi uomini sono venuti dall'altra parte del mare? Perché sono più forti di me? E' da te Allah, che prendono la loro forza o da Iblis? Tutto è finito. (Ad alcuni soldati che stanno uscendo in armi da tutte le parti.) Deponete le armi. E' troppo tardi. Come non potete impedire alla notte di cadere così non potete difendermi da questi uomini.

Avrei voluto, come Ba-Bemba, mio amico, mettere fine ai miei giorni. Ecco il desiderio, il solo, l'ardente desiderio che si è impossessato di me. Voi non vi farete massacrare per qualcuno che si augura solo di essere cancellato da questa terra. Addio.