Esercito e armi


L’esercito è costituito dai famosi sofa, i cosiddetti "padri del cavallo" perché all’origine erano dei palafrenieri.
L’ordine è subordinato all’esercito che è provvisto sistematicamente di armi e cavalli.
L’ideologia dell’impero è chiara. Samori ripete che una donna sola deve poter andare senza pericolo con un carico di mercanzie fino a Kempu (Freetown).
L’esercito, silenzioso e onnipresente è la chiave di volta dell’impero.
Si parla nel 1886 di cinquantamila fanti e quattromila cavalieri, ma queste stime non sono assolutamente certe; quel che è certo è che per l’epoca si trattava di una forza considerevole sia per l’addestramento che per l’efficacia delle armi.
La sua guardia, spesso di origine servile, è temibile e ben armata.
Ma l’istituzione più originale è senza dubbio quella dei "bilakoro" : Questa parola significa "chi porta il reggi-sesso", quindi "bambino" in opposizione ai circoncisi che avevano il diritto di portare i pantaloni larghi.
Samori esigeva che il bottino di guerra, a lui spettante in quanto capo, fosse composto principalmente da giovani ragazzi razziati al nemico. Si preoccupava di dare a questi giovani una formazione sotto la sua diretta sorveglianza molto simile a quella che dava ai suoi figli.
Vivendo in comunità, al di fuori di ogni legame famigliare, a questi ragazzi venivano insegnati non solo dei principi militari e religiosi ma veniva anche inculcata una devozione incondizionata nei riguardi di Samori.
Con la circoncisione ricevevano in dono un fucile diventando gli elementi più fedeli e più sicuri dell’esercito. Molti di loro diventeranno i capi che si faranno onore durante l’ultimo periodo del regno.
I fucili a tiro rapido e più tardi a ripetizione saranno importati in gran numero grazie all’organizzazione djula. Dal 1884 al 1888 e dal 1890 fino al 93 la principale fonte di approvvigionamento delle armi sarà Kempu, la moderna Freetown, dove i djula commerciano con gli inglesi.
I Bianchi sono necessari perché solo da loro ci si può approvvigionare di fucili. Samori giudica questi stranieri dei commercianti indispensabili più o meno onesti.
D'altronde Francesi e Inglesi non si allontanano mai dalle coste dove hanno installato le loro agenzie commerciali. Dopo il 1886 si cercherà con un certo successo di addestrare alla tecnica europea di guerra numerosi corpi scelti utilizzando come istruttori dei "tirailleur" francesi o inglesi.
Ma l’attitudine ambigua degli Inglesi e la Grande Rivolta dell’88 e 89 che lo separano momentaneamente dalle coste, l’inducono a tentare di staccarsi dalla dipendenza dell’industria europea.
I famosi fabbri d ’antica tradizione vengono organizzati in officine che sono in grado di riprodurre dei fucili a ripetizione, della polvere, delle cartucce. Ben presto però l’eccezionale ingegnosità degli artigiani non può competere con i progressi della tecnica europea.
La competizione è ineguale e la minor efficacia di queste armi sarà una delle cause principali della sconfitta dell’almani.