L'epopea di un eroe


E' opinione comune che la storia dell'Africa sia iniziata nel momento in cui l'Europa si è accorta della sua esistenza svegliandola dal sonno millenario in cui era immersa. La realtà è evidentemente ben diversa, come risulta dai racconti dei tradizionalisti che di padre in figlio hanno da secoli tramandato oralmente la storia e le leggende dei vari popoli.
La storia che presentiamo in questo quaderno è quella dell'ultimo grande eroe africano, Samori, le cui gesta, scrupolosamente raccontate possono sconfinare nell'apologia, nella leggenda o nella totale denigrazione, fanno emergere una delle personalità più affascinanti e controverse della storia africana, che suscita tuttora grandi e contrastanti passioni.
Ancora dopo tanto tempo, infatti, al di là di ogni preoccupazione di verità, alcuni Africani lo esaltano, altri lo distruggono, secondo il loro credo politico, rendendo comunque omaggio involontario all'importanza storica di un capo che ha saputo rinnovare profondamente la propria società alla vigilia della conquista coloniale.
A seguito di tale invasione, a queste appassionate testimonianze si sono aggiunte quelle dei documenti redatti dalle potenze colonizzatrici.
Ed è grazie alle ricerche approfondite di Yves Person, lo studioso francese che ha saputo ordinare e interpretare, anche alla luce della situazione sociopolitica del tempo, le varie fonti d'informazione, siamo in grado di conoscere questo grande uomo che col suo contributo di dignità e coraggio, di crudeltà e disperazione, ha difeso non solo una terra, ma l'identità dell'intera società malinké nei confronti della fatale invasione delle potenze europee.
Samori è così divenuto il simbolo dei nuovi nazionalismi africani, tanto che molti non hanno voluto vedere in lui altro che l'eroe della lotta contro l'oppressione francese.
E' certo che pochi capi africani hanno saputo opporsi con tanto ardore e per tanto tempo - ben diciassette anni dal 1881 al 1898, anno del suo arresto - alla pressione imperialista anche se la sconfitta finale era inevitabile, data la congiuntura dell'epoca.
La verità, come la presenta Person, ci obbliga però a considerare Samori in una panoramica più ampia, ossia come un costruttore d'imperi o, più esattamente, come colui che ha saputo trovare una soluzione autoctona alla crisi che attanagliava la società malinké dell'epoca, di cui era figlio e che voleva perpetuare modificandone gli equilibri sociali e politici senza distruggerla, nonostante i suoi legami con la minoranza musulmana.
Il conseguente successo militare di Samori è stato possibile appunto perché la società da lui rivitalizzata e quindi sufficientemente ricca e diversificata, ha potuto sostenere e comprendere le sue strategie, come l'analisi della lunga storia politica, sociale e culturale, risalente all'impero medioevale del Mali, permette di spiegare.
Il testo, curato da Nike Morganti, è diviso in tre parti: la leggenda di Samori, la storia di Samori, un dramma teatrale sulla cattura di Samori ad opera di Raphaël Atta Koffi, scrittore della Costa d'Avorio.
Il tutto è corredato da una serie di inserti che illustrano elementi solo accennati nel testo, da una breve intervista all'autore del dramma, da un glossario, e dalla conclusione della curatrice.

Silvano Galli