| Un lasciapassare di Samory
Finalmente l'ambasciata inviata al nostro incontro da Samori sbarcava dalle sue piroghe
vicino al nostro accampamento e mi consegnava la lettera che ci autorizzava a passare il
fiume per andare da lui...
Ecco in quali termini la lettera era redatta:
"Lode a Dio che ci ha concesso la facoltà di scrivere al capitano Péroz
che si trova lontano da noi.
Invochiamo le benedizioni di Dio sul suo profeta.
Questa lettera siamo noi che la scriviamo, almany Kébir. Rivolgiamo mille saluti al
capitano Péroz. Che questi saluti gli siano più dolci del miele e lo zucchero:
che giungano fino al nostro amico la cui vista rallegra i nostri occhi, la cui presenza mi
è dolce al cuore come il frutto del tamarindo e ne scaccia gli affanni. Che questi
saluti si estendano a Samba-Diawara e a tutti coloro che l'accompagnano. Anche Ousman-Diali
gli trasmette i suoi saluti, così pure Modi-Fin, Koki-Si, Malinka-Mori e il marabutto
Oumar e tutte le persone importanti che ci circondano, così pure le mie mogli e i miei
figli. E questi saluti, tutti, li offrono, senza riserva.
Informiamo il nostro amico che Karamoko è ritornato, grazie a Dio, insieme a tutti
coloro che l'accompagnavano, in buona salute e con le ricchezze che gli sono state date.
Dia-Oulé-Karamoko, Oumar-Diali e Tacil-Manga e tutti quelli che erano con loro,
ringraziano il capitano Péroz per il bene che ha loro fatto. Piccoli e grandi, tutti
ringraziano, per il suo buon cuore, per l'amicizia e la bontà che ha loro testimoniato
durante il tragitto e per quella che ha avuto verso di noi.
Chiediamo a Dio che lo ricompensi proteggendolo.
Siamo felici, molto felici, del suo arrivo da noi. Abbiamo premura di vederlo. Che iL nostro
amico venga in fretta. Che venga in fretta, perché, per quanto dipende da noi, tutto
gli andrà bene.
Commandant Péroz
Au Sudan Français
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