Ragno conosce i pensieri del Signore Dio

Un giorno Ragno andò a trovare il Signore Dio e gli disse:
- Io conosco ciò che tu pensi.
Rispose:
- Davvero?
Ragno riprese:
- Sì!
Il Signore Dio disse allora:
- Se tu lo conosci veramente, questo mi fa molto piacere, perché anche tu sei l'uno dei miei notabili e noi viviamo insieme. Se tu conosci ciò che penso non posso far altro che ringraziarti. (1).
Dopo aver così parlato, il Signore Dio disse a Ragno:
- Ecco un pezzo di ferro, vai a farlo forgiare per me.
Ragno prese il ferro. Dopo essere partito e arrivato come di qui a Kokomia, ecco che la situazione era diventata difficile (2).
Poiché tu affermi di conoscere il pensiero dell'uomo, è forse necessario che te lo spieghi? (3).
Dopo essere giunto a Kokomia, disse:
- Bene! Non c'è niente di male in tutto questo.
Andò a passeggiare nei dintorni. Cattura ogni sorta di uccelli che trova nella natura, prende le loro piume e le fissa al suo corpo. Questo è talmente cambiato da diventare irriconoscibile. Poi prese il volo: van! In che luogo va a posarsi? E' qui, nella corte stessa del Re che venne a posarsi a terra. Allora il signore Dio osservò a lungo quest'uccello, poi disse:
- Ma come! Che specie di uccello è mai questo? Che si vada a chiamare Koffi Djato e Kouadio Fiéni (4).
Furono chiamati e vennero tutti. Esclamarono:
- Ma come! Che cos'è tutto questo? Andate a chiamare il portavoce del Re.
Partirono a chiamarli: gli Amorofi Kwame e gli altri (5). Vennero e si misero ad osservare, poi dissero:
- Ma che specie di uccello è mai questo?
Il Signore Dio era là seduto. Disse:
- E purtroppo oggi Ragno non è qui con noi. L'ho inviato a fare forgiare del ferro a Bondoukou. Poiché afferma di conoscere tutto quello che penso, per conseguenza, dovrebbe conoscere il nome di questo uccello. Ma l'ho mandato a farmi forgiare tre ferri (6): che mi faccia il sole, la luna, la notte. Ma oggi non è qui, che devo dire?
L'uccello hop! Volò via e partì lontano. Dopo essere ripartito e giunto a Kokomia, Ragno raccoglie il suo ferro e parte immediatamente a Bondoukou. Se ne andò a consegnarlo ad un fabbro, dicendogli:
- Il Signore Dio ordina: tu non ha che da modellare il suo ferro: uno per le tenebre, l'altro la luna, il terzo il sole. Tu non hai che da fabbricarli e ridarmeli affinché vada a consegnarli al Signore Dio.
Il fabbro rispose:
- Va bene!
Forgiò il ferro e lo rese a Ragno. Costui lo prese e si mise subito in strada per ritornare a casa. Appena arrivato partì a salutare il Signore Dio il quale gli disse di andare a coricarsi.
Il giorno dopo il Signore Dio fece riunire tutti gli anziani. Furono molto numerosi e formarono un gran cerchio. Poi domandarono a Ragno sue notizie. Rispose:
- Bene! Il Signore Dio mi aveva inviato con l'ordine di forgiargli il suo ferro e di portarglielo; Sono partito, l'ho fatto forgiare, e sono ritornato. In conseguenza ecco i ferri del signore Dio. Fece allora uscire le Tenebre dal suo sacco e le depose là: erano molto, molto nere. Poi tirò fuori la Luna: tutta bianca. Poi trasse il Sole: era così splendente che non si poteva guardare. Il Signore Dio disse:
- Mio caro! Tu conosci veramente ciò che penso. Tu non hai che da vivere sempre con l'uomo.
Poi il signore Dio disse: (7)
- Quando ti avevo invitato a partire, e dopo la tua partenza, era venuto qui un uccello. Non si sapeva di che specie fosse. Avevo riunito tutti i miei notabili e gli anziani. Nessuno di loro seppe il suo nome.
Allora Ragno chiese:
- Mio Signore, quest'uccello, com'era?
Allora il Signore Dio disse:
- Era come una civetta. Però aveva una lunga coda e il suo collo era tutto rosso. Non aveva becco come gli altri uccelli.
Ragno disse:
- Oh, mio Signore, si chiama: uccello-vai-ascoltare-e-ritorna-a-dirmelo.
Allora il Signore dio disse:
- Applaudite!
Fu applaudito e fu sollevato in aria (8). Poi il signore Dio decretò:
- A partire da oggi, tu devi essere considerato intelligente quanto l'uomo. Dunque tu vivrai con lui. Perché se io ti dicessi di venire a vivere con me per sempre, tu finirai per comandarmi.
Ecco perché Ragno e l'uomo vivono insieme.
Ecco il senso del racconto.


1) Il Signore Dio vuol dire questo: poiché conosci ciò che penso, tu puoi farlo eseguire, anche se sono assente.
2) Cioè Ragno non aveva ancora trovato il mezzo per sapere ciò che Dio pensava.
3) Riflessione del narratore.
4) Due notabili del sovrano di Tienkwakro che si trovano là sotto mentre fu raccontata questa storia.
5) Il nome di uno dei portavoce del sovrano di Tienkwakro. Ma non ha citato gli altri nomi. Si è limitato a dire: gli Amorofi Kwame.
6) Spiega ai suoi notabili, il lavoro che Ragno dovrebbe fargli.
7) Ragno racconta le sue peripezie. Dio, a sua volta, fa il resoconto di quanto era successo al villaggio durante la sua assenza. E' lo scambio delle notizie.
8) Azione, di solito, riservata al sovrano. E' lui che viene, portato a spalla, o sull'amaca.