Iena, il più stupido degli animali, inganna il Signore Dio

Ecco la storia che ho visto.
Una volta, c'è stato un tempo in cui, nel mondo, non si trovava cibo. Il signor Ragno, ogni giorno, andava alla ricerca di cibo, perché là dove viveva, non ne trovava. Se ne andava dunque alla ricerca di grani di palma, perché non se ne trovavano.
Se ne andava dunque alla ricerca del posto dove si trovavano questi grani perché ogni giorno, lui, sua moglie, i suoi figli, non facevano che mangiare grani di palma.
Un giorno dunque si alzò e, come d'abitudine, andò a spaccare questi grani, lui, sua moglie, i suoi figli.
Volendo spaccare un grano, questo schizzò via e cadde in una buca. Disse allora:
- Eh! Veramente non ho fortuna. Nel mondo di oggi non si trova cibo, ed ecco che il mio grano, che stavo per rompere, è caduto in una buca, qui davanti a me: il mio grano è caduto in una buca!
Vado a vedere il posto dove è andato a finire per ricuperarlo e mangiarlo.
L'uomo entrò nella buca. Arrivato nel luogo dove il suo grano era caduto, trovò molta gente: erano là insieme ed avevano preparato parecchio cibo.
C'era ogni tipo di vivanda: salsa alle arachidi, salsa ai grani di palma, e molte altre varietà di salse: tutto era là davanti a loro. Ragno disse allora:
- Ah, è così! Beh, ecco la ragione della mia venuta: nel mio paese non si trova niente da mangiare. Stavo spaccando un grano di palma, perché non avevamo che quello da mangiare. Ecco che quel grano scivolò via e cadde in quella buca laggiù. E' per questa ragione che vengo a cercarla, qui, dove è caduta, per poterla mangiare con mia moglie e i miei figli. Gli risposero:
- Bene, qui è il nostro villaggio, e abbiamo cibo in abbondanza. Ecco guarda le numerose zucche (1) appese qui tutt'attorno. Cerca quella che desideri: puoi prenderla e portarla a casa. Arrivato a casa, batti sopra un colpo con la mano: avrai cibo per te, tua moglie, i tuoi figli e tutta la tua famiglia. Rispose:
- Va bene, ho capito. Intanto mangio un po del vostro cibo.
- Fai pure, puoi disporre.
C'era là della salsa alle arachidi, della salsa ai grani di palma, della salsa ai pistacchi. Mangiò a lungo, a lungo, fino a farsi scoppiare il ventre.
Tirando fuori la sua mano dal piatto, questa andò a battere contro una delle zucche. Gli chiesero:
- Hai finito di mangiare?
Rispose:
- Sì!
- Quale zucca desideri?
- Questa, disse.
- Se è quella che desideri, prendila e portala con te, avrai viveri per tutta la tua famiglia.
- Tutto quello che avete detto, l'ho ben capito, rispose allora Ragno.
Prese poi la zucca, uscì dalla buca e se ne andò.
Arrivato a casa, disse a sua moglie:
- Sono di ritorno, dammi dell'acqua.
La moglie andò a cercare l'acqua per suo marito: egli si lavò. Una volta lavato, disse a sua moglie:
- Vieni qui coi bambini, ho portato a casa da mangiare.
Il marito si mise allora là, in piedi, e con la sua mano, batté sulla zucca. Caro mio! Aveva appena finito di colpire la zucca, che ne uscirono viveri in abbondanza: salsa alle arachidi, salsa ai grani di palma, salsa ai pistacchi. Tutti mangiarono fino a sazietà. Quando tutti ebbero terminato di mangiare e di lavarsi le mani, batté di nuovo la zucca: i viveri rientrarono.
Tutti vivevano tranquilli. Un giorno ecco Iena che arriva. Dice a Ragno:
- Senti, proprio non capisco. Noi tutti stiamo morendo, arrivo da te e vedo che i tuoi bambini sono ingrassati. Non vedo proprio che cosa puoi dare loro da mangiare, perché noi tutti soffriamo la fame. Vengo dunque a chiederti che cosa dai loro da mangiare, perché i tuoi figli mangiano sempre a sazietà, mentre i miei deperiscono.
Rispose:
- Ma non faccio niente di straordinario!
- No, replicò Iena, ti prendi gioco di me, dimmi come fai.
Allora gli disse:
- E' vero, qui non si trova da mangiare. Sono dunque partito alla ricerca di cibo, ho trovato quello che cercavo e l'ho portato a casa, ecco il fondo del problema.
Iena gli chiese:
- Indicami il posto.
Il suo amico gli rispose:
- Bene, bisogna che tu, tua moglie, i tuoi figli, andiate laggiù nel posto che vi indicherò, per spaccare grani di palma. Là accanto, c'è una grossa buca. Quando un grano cade dentro scendi a cercarlo; quando un grano sarà caduto dentro dirai: vado a vedere dove il mio grano è andato a finire.
- Va bene, ho capito, rispose Iena.
Caro mio! Iena partì con moglie e figli. Eccoli intenti a spaccare i grani di palma: kpo kpo kpo...
Lavorarono a lungo, a lungo, ma nessun grano cadde nella buca. Iena disse allora:
- Tu dunque, vai nella buca, ti dico, cadi nella buca, ma vai nella buca, dunque!
Si mise allora a far rotolare un grano fin quando cadde nella buca. Disse allora:
- Mio caro! Il mio grano è caduto nella buca, devo entrare dentro per vedere dove è andata a cacciarsi. Andrò a vedere cosa c'è là dentro.
Iena discese dunque nella buca. Arrivato in fondo trovò molta gente. Gli chiesero:
- Come mai sei arrivato qui?
- Amico mio, rispose Iena, laggiù dove abito, non si trova niente da mangiare. Per avere qualcosa da mangiare siamo venuti qui a spaccare dei grani di palma. Uno di questi grani è caduto in questa buca, è per questa ragione che sono arrivato qui a cercarla.
- Bene, questo è il nostro villaggio, è qui che noi viviamo (2), abbiamo cibo in abbondanza, sei arrivato e ci trovi qui.
- Datemi un po' delle vostre vivande affinché possa saziarmi, qui ce n'è veramente in grande quantità, datemene dunque un po'.
Mio caro! Batterono una zucca, ed ecco le vivande: salsa alle arachidi, salsa ai pistacchi, e ogni altro genere di salsa che si possa immaginare. Si misero a mangiare. Tutti furono sazi. Iena mangiò a lungo, a lungo: la sua pancia fu piena da spaccarsi. Batté in seguito la zucca con la sua mano: paf! Tutto il cibo disparve.
Ora hai terminato di mangiare. Osserva tutte queste zucche che sono qui. Ce ne sono di piccole e di grandi. Guarda bene quella che desideri, puoi prenderla e portarla con te. Arrivato a casa avrai cibo per te, tua moglie, la tua famiglia.
- Eh! Io, Iena, oggi ho trovato del cibo grazie al mio grano che è caduto nella buca, bisogna che scelga la più grande.
- Osserva bene! E' quella là, la più grossa che desideri?
- Sì, è la più grossa!
Gliela strapparono e la mescolarono ancora con le altre.
- Poiché io, Iena, sono arrivato qui, è la più grossa che scelgo
. Iena sceglieva sempre la più grossa. Alla fine gli chiesero:
- E' veramente quella, la più grossa, quella che vuoi?
Rispose:
- Sì! E' a causa del cibo che sono arrivato qui, ne ho trovato e me ne vado.
- Bene, d'accordo, se è questa che vuoi, siamo d'accordo, puoi andartene.
Caro mio! Iena prese dunque la zucca e pensò: "Eh! Ho proprio saputo trovare il cibo, per me, mia moglie e i miei figli, tutto è a posto adesso".
Arrivato là per strada, Iena disse fra sé: "E vero, sono partito e ho mangiato parecchio, parecchio, e sono sazio. Arrivato qui per strada, se non mangio ancora una volta, le mie moglie non mi crederanno. Batterò ancora una volta la zucca."
Aveva appena battuto che... api, vespe, e ogni sorta di bestiole... uscirono e si incollarono al volto di Iena che gonfiò, gonfiò...
"Ah, è così, amici miei, è così che Ragno mi ha ingannato! Bene! Farò di tutto affinché il signore Dio sia mortsicato nello stesso modo. Bene, adessa vafo, non è niente".
Iena prese dunque la zucca e frè frè frè... Arrivò a casa. Se ne andò dal Signore Dio e disse:
- Signore Dio, sai che da quando sono al mondo, non si trova nulla da mangiare. Ebbene, sono andato là dove si trovano tante vivande, ne ho portate parecchie affinché tutti possano mangiare.
- Davvero? chiese Dio.
- Sì, davvero, ho trovato del cibo.
Il Signore Dio si riunì col suo portavoce, i suoi notabili, e tutti gli abitanti della sua corte. Poi convocò Iena:
- Iena, vieni, ti aspettiamo, ci avevi detto che avevi portato del cibo, vieni dunque a darci da mangiare.
Iena arriva con la sua zucca sotto il braccio. Mio caro! Sai bene che Iena non aveva preso la zucca piccola, ma la grande. Il portavoce di Dio andò a battere la zucca. Iena si era seduto in un angolo, mentre gli altri, che non erano capaci di star fermi, si erano asserragliati attorno alla zucca.
Iena era là, lontano. Pensava: "Non hanno che da mangiare, io sono già sazio".
Si percosse dunque la zucca... eh... vespe, api, e ogni sorta di insetti uscirono e punsero a lungo, a lungo tutti i presenti.
- Ah! E' così che tu ci hai ingannati, Iena? Ci hai radunati ed è questo che ci hai mostrato?
Tutti si misero ad inseguire Iena. Mio caro! Lo si cercò, lo si cercò, lo si cercò a lungo. Dove poteva trovarsi? Lo trovarono da Ragno.
- Ragno, come mai Iena è arrivato qui da te?
Ragno rispose:
- Non sono io la causa dei vostri mali. Io, quando ho trovato il cibo, non sono andato a dire al Signore Dio e ai suoi notabili di riunirsi per mangiarne. Ho mangiato tutto con i miei figli.
Quando oggi incontri Ragno e vedi che ha un enorme sedere, sappi che è il risultato di questo gesto egoista.


1 ) Sono, di solito, grosse zucche a manico, svuotate e essicate, che servono da contenitori.
2 ) Il narratore usa questa espressione: "E' qui che mangiamo il nostro cibo"