Nyamian un sovrano terrestre

I genitori

Il primo tratto, il più comune, il più evidente, il più banale che emerge da tanti racconti, sono le spiccate caratteristiche antropomorfiche di Nyamian: ha una casa, un padre, una madre, mogli, figli, campi, ecc. .
Come tutti gli altri umani Nyamian ha un padre e una madre. Questi genitori sono, di solito, anziani, spesso ammalati, e muoiono come tutti gli altri.
Egli solo è immortale. Nei miti e nei racconti si parla regolarmente della morte dei genitori di Nyamian. Si evocano sovente i genitori in un contesto funerario. Questa è l'occasione per i sudditi di Nyamian di portare doni considerevoli, prestigiosi, per i funerali.
I doni sono proporzionati al rango del defunto. Spesso sono doni straordinari. Eccone alcuni: * portare la coda del più vecchio degli elefanti, tagliandola senza ucciderlo
* portare un animale feroce vivente
* piangere con la bocca e con l'ano
* uccidere il proprio figlio In tutti i testi raccolti (oltre 500) una sola volta si accenna alla morte di Nyamian. Ero ad Akrassikro per una seduta di racconti.
Un giovane intervenne raccontando le avventure di Ragno che promette un dono eccezionale per i funerali di Nyamian. Alcune anziane signore sedute vicino a me sussurravano: E' un giovane, non sa raccontare. E' il padre di Nyamian che è morto, non lui.
Lo stesso racconto l'avevo sentito più volte altrove: a Koun Fao, Koun Abronso, Dodassué.
C'era sempre una variante importante. La morte riguardava il padre o la madre di Nyamian.
Ecco l'inizio del racconto: (1)

Un tempo vivevamo tutti là nel mondo. Anche il signor Ragno viveva con noi. In quel tempo si viveva assieme al Signore Dio. Eravamo dunque tutti là. Caro mio! Eravamo veramente molto numerosi. Le cose stavano dunque così, quando un giorno si annunciò che il padre del Signore Dio era gravemente ammalato. La malattia era talmente grave, che egli era ad un passo dalla morte. Tutti andavano a trovarlo. Uno arrivava e diceva: "Signore Dio, se tuo padre muore invierò per i suoi funerali un manto kende" (2). Un altro diceva: "Se tuo padre muore invierò un manto adinkra" (3). Anche Ragno si presentò e disse: "Nanà Nyamian, se tuo padre muore invierò per i suoi funerali la coda del più vecchio di tutti gli elefanti. Gliela taglierò senza ucciderlo, mentre è ancora in vita"(4).


Le mogli

Nyamian si presenta come un anziano facoltoso circondato di prestigio e di problemi. Come tutti i capi e i dignitari che spiccano per la loro posizione sociale, anche Nyamian è poligamo. Di solito ha cinque mogli .
La condotta delle mogli non è sempre irreprensibile. Alcune sono infedeli, altre ladre, altre litigiose.
Gli adulteri non si contano. Nyamian cerca allora di scoprire il colpevole. Convoca nella sua corte i notabili e apre un inchiesta per trovare il colpevole. Una volta identificato, invia un messaggero per convocarlo, giudicarlo e punirlo.
Il colpevole mette allora in atto una serie di sotterfugi per non rispondere all'appello e sfuggire al castigo. Ammalia con danze e canti, un dopo l'altro, gli inviati di Nyamian. Costoro, incantati dall'atmosfera, soggiogati dalla sua magia, si mettono a danzare dimenticando la loro missione. Ma, malgrado tutte le sue arti, alla fine il colpevole sarà preso e punito .
Nyamian si nutre di un cibo particolare: il riso. E' il riso il suo piatto preferito. In quel tempo Nyamian aveva preso una nuova moglie. In quel tempo, ogni giorno, qualcuno rubava il suo riso. Tutti pensano che sia la novella sposa, la colpevole. Per scoprire la ladra, Nyamian organizza una festa ed invita tutte le spose con lui al fiume per purificarsi. La colpevole sarà colei che avrà una grossa ernia ombelicale. Si scopre allora che la colpevole è la prima moglie, quella che era al di sopra di ogni sospetto. Ragno ha una figlia di nome Berehiame, che significa: nulla mi è impossibile. Nome insolente e provocante. Nyamian esige la donna in sposa, e mette in opera un serie di espedienti per coprirla pubblicamente di ridicolo:

* le costruisce una casa senza tetto;
* esige che sia sempre ben vestita ed elegante, ma non le compera mai abiti;
* si appropria del suo manto più bello per la sua festa.

Non solo il padre della ragazza aiuta la figlia a trarsi ogni volta d'imbarazzo, ma alla fine gli atteggiamenti ostili di Nyamian verso la nuova sposa si ritorcono contro di lui, con ripercussioni pubbliche umilianti. Nyamian può scacciare una delle sue mogli per darla in matrimonio ad altri. Un'altra volta il vecchio Nyamian, non essendo sicuro dell'amore delle mogli, simula la morte per vedere quali di esse l'ama veramente. A turno le vedove vengono a piangere accanto al cadavere del marito. Attraverso i loro lamenti, Nyamian arriva a comprendere i sentimenti profondi delle mogli, e scopre che è quella che lui ama di meno che gli è più fedele.

I figli

Nyamian ha dei figli maschi e femmine. Come i genitori di Nyamian, anche i suoi figli sono mortali. Possono ammalarsi e morire. Nyamian ha perfino un figlio paralitico. Il vecchio Nyamian va allora a consultare il suo komian (sacerdote - guaritore - indovino) che gli indica il rimedio in un'erba particolare, chiamata asié gnima, occhio della terra.
Nyamian prende allora il suo manto, se lo cinge alle reni, e va al villaggio a trovare Ragno, esperto conoscitore della flora forestale, che gli procura l'arbusto desiderato.
I figli di Nyamian sono come tutti gli altri. Per esempio, una delle sue figlie partorisce, ma non ha abbastanza latte per nutrire il bambino. Tutti si presentano per offrire doni: acqua fresca, miele, linfa di palma, latte di mucca, ecc. Lepre si presenta e promette latte di Bufala. Mungere Bufala... non è cosa da poco! Ecco il racconto.
Nyamian ha un figlio, Tiedou Bofouo. Come il suo nome l'indica, è cacciatore. Un giorno si perde in foresta. Spinto dalla fame e dalla sete si imbatte in una strega. Chiede ospitalità per la notte. Inavvertitamente inciampa e fa cadere la marmitta di riso della vecchia. Costei lo fulmina con i suoi occhi e Tiedou muore.
Nyamian ha un figlio, Kakabangoa, esperto nell'arte della lotta. Un giorno si batte con Siékouma, figlio di Ragno. Visto il valore e la forza di Siékouma, Nyamian chiede a Ragno di dargli suo figlio. Dopo lunghe discussioni Ragno accetta la richiesta. In cambio chiede un'anfora piena di storie, di racconti, d'astuzie. E così li introduce nel mondo.
Nyamian ha il carattere di un vecchio geloso. Rinchiude, ad esempio, sua figlia in una torre per non darla in sposa ai pretendenti che si presentano. Ma le precauzioni paterne si dimostrano inutili. La figlia sarà ugualmente sedotta. Nyamian convoca allora tutti gli abitanti della foresta per trovare il padre del bambino. Sarà lo stesso bambino che riconoscerà il padre.
Nyamian promette una delle sue figlie in matrimonio al più intelligente, al più astuto dei suoi soggetti. Per esempio promette la figlia a colui che arriverà primo ad una corsa, oppure colui che giungerà per primo a... Anyama. Non è mai il più veloce che vince, ma sempre il più furbo.
Un giorno Nyamian ha problemi seri coi suoi figli. Ce n'è uno, ad esempio, che ha legami dubbi con la sua prima moglie. Questo figlio si chiama Denaro. Nyamian ama talmente questo figlio che non può vivere senza di lui. Ma Denaro fuggirà e non lo si ritroverà più. E' da quel momento che tutti lo cercano.

Nyamian un capo

Nyamian abita in un villaggio nel quale passeggia come un qualsiasi anziano. La sua andatura è lenta e venerabile. Ha sotto i suoi ordini altri capi che sono i suoi ausiliari nel governare i villaggi.
Possiede terre, campi, armenti, mandrie. Al suo servizio ci sono giovani pronti ad eseguire i suoi ordini. Per esempio, chiede loro di andare a pulire i suoi appezzamenti in foresta, o di preparare i terreni per le semine.
Può promettere uno dei suoi buoi a colui che sa restare in mezzo alla macchia, quando questa è in fiamme. Evidentemente Ragno si presenta come candidato. Di qui le sue avventure e disavventure.
Nyamian è circondato da un corteggio di anziani, suoi notabili. Nyamian li convoca per chiedere il loro parere, ma la decisione finale spetta a lui.
Un giorno Ragno si presenta e domanda di diventare il cacciatore particolare di Nyamian. Costui convoca i suoi notabili per conoscere la loro opinione. Gli anziani riflettono, poi danno il loro parere:

Sei tu il nostro capo, noi siamo tutti ai tuoi ordini. Nessuno di noi è mai stato tuo cacciatore fino ad oggi. Ragno è venuto e ti ha chiesto di diventare tuo cacciatore. Tu ci hai sottoposto la tua proposta. Ora tocca a te valutare e decidere. Se può veramente essere tuo cacciatore, in questo caso, noi diamo il nostro parere favorevole .

Fra tutti i notabili, un posto di prim'ordine è occupato dal suo portavoce. E' lui la bocca del re, il suo parere è di peso, e può essere più importante di quello del sovrano. Ecco come termina un racconto:

Ecco anche la ragione per cui si trova oggi a fianco del sovrano un buon portavoce. Quando c'è una questione da trattare o un affare da giudicare, se il Re dice: "E' così che bisogna trattare la questione" , e al contrario il suo portavoce afferma: "No, la questione deve essere risolta in quest'altro modo" , ecco che il Re ascolta il suo portavoce e lascia cadere l'affare.
Egli occupa un posto di primo piano nella corte del Re, ed è il capo di tutti i notabili:

Un tempo, da quando il mondo esisteva, Ragno era il portavoce del Signore Dio. Seguendo l'abitudine degli anziani, nessuno poteva entrare nella corte delle mogli del Signore Dio, eccetto il suo portavoce e il Signore Dio in persona. L'accesso era riservato a loro due.
.

I sudditi portano regolarmente doni al loro Signore, ma è il suo portavoce che li riceve, li conserva, li amministra. E' lui che raccoglie le ammende dei processi, è a lui che si consegna la selvaggina e gli animali devoluti al sovrano. Così pure è a lui che viene rimesso l'oro e una parte di tutto quello che si produce.
Ora poiché è lui il primo fra tutti i notabili, molto spesso questo personaggio si trova in posizione di forza in rapporto al suo Signore, e abusa del suo potere: impone la sua volontà, lo inganna, lo sfrutta, lo deruba, sottraendogli beni e denaro. Ecco qualche esempio.
Un giorno Ragno invita Nyamian a promulgare una legge che comporta l'eliminazione di tutti coloro che non hanno l'integrità fisica. Nyamian accetta. A causa della sua cupidità Ragno cade nelle maglie della legge da lui proposta. Cerca di sottrarsi al castigo con tutti i mezzi, ma è scoperto e condannato a morte. Per sottrarsi alla sua sorte deve fuggire e andare alla ricerca di un nuovo protettore.
La fine dell'anno arriva. Ragno deve rendere conto di tutto quello che ha ricevuto, ma aveva dilapidato tutto. Nyamian lo convoca:

Ragno, l'anno è terminato, portami tutta la selvaggina che hai a casa, il denaro che ti hanno consegnato, le pecore che hai ricevuto: porta tutto affinché possiamo fare i conti.

Ragno si accorda con sua moglie per imbrogliare il suo sovrano e sfuggire al castigo. Il vecchio Nyamian, credulone, cade nel tranello tesogli da Ragno e moglie, lasciandosi ingannare e beffare dal suo portavoce.
Questo lascia intravedere la potenza di questi personaggi e la loro disonestà. Arrivano perfino a ridicolizzare pubblicamente il loro sovrano, con false e ridicole accuse. Per esempio di aver defecato davanti alla porta delle sue mogli.
Il racconto lascia intravedere il potere quasi assoluto del personaggio. Provoca e convoca il suo Signore per giudicarlo pubblicamente. Il racconto presenta le varie fasi del processo che ha luogo davanti ai notabili di Nyamian e a tutti i capi riuniti. Giudicare un sovrano davanti ai suoi pari per una colpa pubblica equivale ad una destituzione. Infatti Nyamian, non potendosi difendere dall'accusa, viene tacitamente condannato: poco alla volta i notabili e i capi si ritirano ed egli rimane solo a piangere sulla sua sorte.
Questo rapido abbozzo di alcune caratteristiche di Nyamian mostra come egli abbia sì tratti comuni a tutti gli uomini, ma anche prerogative proprie ad un sovrano che si possono così riassumere:

Il Bona immagina dunque Nyamian come un grande sovrano che abita al di sopra della volta celeste. L'equivalenza Essere Supremo - Sovrano si riscontra anche a livello linguistico. Spesso il narratore, all'interno di uno stesso racconto, utilizza indifferentemente i termini Nyamian-Famian, quasi esprimessero la stessa realtà (5).
Quest'uso indistinto dei due termini può essere rivelatore di come il pensiero bona concepisca la "chefferie". Il binomio Essere Supremo-Sovrano lascia intravedere la stretta connessione tra l'Essere Supremo celeste e l'Essere Supremo terrestre. Il sovrano non sarebbe che l'immagine, il rappresentante in terra di Nyamian che è nei cieli, di Nyamian un sovrano al di sopra di tutti gli altri sovrani.



1) Il racconto completo, con qualche variante di traduzione, si può trovare in Neonato, 110 e ss.
2) Questi manti, segno di ricchezza e di potere, sono di solito riservate ai capi. La toga kende è un ampio manto policromo tessutoa mano che proviene soprattutto dal Ghana. Poiché Nyamian è un grande sovrano, questi doni prestigiosi corrispondono al rango elevato del destinatario.
3) Anche le toghe adinkra sono confezionate soprattutto in Ghana. Sono dei grandi manti generalmente a due tinte e di seta, sui quali vengono applicati disegni. I disegni, neri e in rilievo, vengono eseguiti con sostanze a base di succhi vegetali. Rappresentano di solito motivi geometrici o simboli arcaici esaltanti il potere.
4) E' in questo particolare apparentemente insignificante che risiede il fatto straordinario della promessa. L'elemento insolito non è tanto quello di promettere la coda di un elefante, ma di tagliarlgliela senza ucciderlo. Un cacciatore per poter dimostrare che ha ucciso una grossa preda, deve tagliare la coda all'animale ucciso e portarla al villaggio. Solo presentando la coda il cacciatore riceverà aiuto per trasportare l'animale. Tagliare la coda ad un animale significa averlo veramente ucciso, essendo impossibile tagliargliela da vivo. Di qui la singolarità della promessa di Ragno.
5) P. E. ADJAFFI fa notare che Nyamian appare, nelle storie, come un eufemismo per criticare indirettamente il potere politico dei capi tradizionali. Per questo motivo vengono usati antropomorfismi talvolta grossolani.