Titoli divini

Nana Nyamian

Nei proverbi e nei detti popolari il nome di Nyamian appare sempre da solo, senza nessun termine qualificante, mentre nei miti e nei racconti il suo nome č sempre accompagnato da naną.
Naną letteralmente significa nonno, anziano, avo, ma praticamente č intraducibile. Esso indica riverenza, rispetto, venerazione, sottomissione. Lo si usa quando si rivolge la parola agli anziani di entrambi i sessi, per esempio nei saluti: naną ahin o...(buongiorno) naną anu o...(buonasera) naną mo... (coraggio!)
Lo si utilizza pure quando si intende particolarmente ossequiare, onorare, valorizzare, sottolineare il ruolo importante di una persona, anche se non anziana.
Naną per antonomasia č il sovrano, il detentore del potere. Quando si rivolge la parola ad un anziano si fa precedere naną al suo nome. Si dirą, per esempio, naną Kwamé. Quando invece si parla al sovrano, di solito, si usa unicamente naną, senza nessuna specificazione, mentre si fa seguire il suo nome quando si parla di lui in una conversazione: naną Akrassi č ammalato. Nyamian č l'anziano, l'avo, il venerabile per eccellenza.

Nana Nyamian Kpili

A naną Nyamian si aggiunge quasi sempre kpili, grande. Si possono sentire espressioni come queste: se Nyamian kpili boka me a... : se il grande Dio mi aiuta. Ciņ che non si dirą mai invece di un sovrano.
Sulla bocca dei Bona il termine Kpili, riferito a Nyamian, ha molto di pił che la semplice connotazione di grandezza. Esprime anche una chiara idea di immensitą, di onnipotenza. Nyamian č talmente grande che č ovunque, e di conseguenza domina su tutto, vede tutto e interviene al momento opportuno. La frase di cui sopra potrebbe anche essere tradotta: se Dio onnipotente mi aiuta.
Ci sono due altre locuzioni, piuttosto rare, ma che si trovano nei racconti: naną Nyamian kpili kwam e naną Nyamian Ama (1). Pare che un tempo si offrissero sacrifici a Nyamian in giorno di sabato, perché quel giorno gli sarebbe consacrato. Secondo altri, i termini sarebbero legati al giorno in cui Nyamian si č manifestato agli uomini (2).

Je min Nyamian

Un secondo termine correntemente usato, nelle storie e nel linguaggio corrente, č je min: il nostro signore Nyamian.
Letteralmente min o mian significa: proprietario, padrone, signore. Il termine min ha tutti questi significati. Nyamian č dunque il proprietario, il padrone di tutto e di tutti, il sovrano universale.
Si č gią visto questo dominio universale del sovrano nella danza che esegue nel giorno della festa degli ignami. Il sovrano riconosce che la sua grandezza, il suo potere provengono da Nyamian: Nyamian č pił grande di tutto e di tutti, anche del sovrano.
Questa idea č visualizzata anche su certe kpoma, i lunghi scettri regali che i portavoce tengono nella mano durante udienze o cerimonie pubbliche. Sulla sommitą dello scettro č raffigurato un seggio (bia biré), emblema del potere, con sopra una mano chiusa. L'indice della mano č rivolto verso l'alto, verso Nyamian. Il messaggio č identico.

Je se Nyamian

Un altro termine riferito costantemente a Nyamian č je se , nostro padre. Il termine č pure usato a proposito del sovrano, per esempio in questo genere di frasi: o te je kora je se: č il padre di noi tutti.
Come il sovrano terrestre č padre dei suoi sudditi e garante della loro vita, cosģ Nyamian č padre di tutti gli esseri e particolarmente dell'uomo, cioč fonte di vita e forza che regge il destino di tutte le creature.


1 ) Di solito si trova scritto Kwamé, o Kwame, ma i locutori pronunciano kwam. Kwamé č il nome maschile dei nati in giorno di sabato, Ama (pronuciato amą) il nome femminile. Con questi due nomi sembrerebbe che, per il Bona, Nyamian possa essere sia di sesso maschile che femminile.
2 ) Di fatto, in uno dei testi di questa raccolta, Nyamian si manifesta il giorno di domenica e non di sabato.