Gli slogans furono principalmente raccolti nel periodo dal 1986 al settembre 1990. Furono visti e registrati durante viaggi nelle regioni centrali orientali
e ashanti del Ghana e specialmente nel triangolo geografico delle città Accra - Kumasi - Costa del Capo. Questo triangolo è anche la regione
più importante del Ghana per il trasporto di passeggeri e di merci. La striscia costiera tra Costa del Capo e Accra è dagli ultimi secoli la regione
economica più importante. Causa di questo fu lo sviluppo nel passato (I poteri occidentali commerciavano con i popoli della striscia costiera
e la colonizzazione incominciò dalla costa) e dallo stato geografico del Ghana meridionale e centrale.
Accra e Kumasi sono i due più importanti centri economici politici e culturali del paese. Così c'è molto traffico di passeggeri e merci tra queste
due città. Accra e Kumasi si trovano anche nelle regioni a maggior densità di popolazione. Inoltre, quasi tutte le strade nella direzione nord sud
passano attraverso Fumassi. Costa del Capo, come ex capitale, non è così importante com'era in passato ma ha ancora una funzione importante
nella regione come centro amministrativo, e a livello nazionale è importante per le sue molteplici scuole di istruzione superiore. Comunque,
più importante per il nostro argomento è il fatto che Costa del Capo si trova sulla strada fra il più importante porto internazionale
di Sekondi - Takoradi e la capitale Accra.
La collezione degli slogans automobilistici avvenne più o meno casualmente: ogni slogan visto durante il viaggi veniva trascritto.
Non ci furono conversazioni o interviste con gli autisti e/o i proprietari delle auto o con chi aveva dipinto gli slogans.
Non vennero neppure registrate la località le circostanze, il tipo di auto il colore e/o il luogo del testo sull'auto.
E' ovvio che queste restrizioni hanno avuto delle conseguenze. Non si sono registrate delle informazioni importanti e utili.
Questo porta alla conseguenza che non è notata nessuna relazione tra testi che forse sono un tutto unico. Poiché sono auto con uno slogan
sul davanti e anche dietro, ed è possibile che vi sia una relazione fra i due. Ma nella collezione degli slogans questa possibile connessione non
può più essere ricostruita. Nonostante queste restrizioni questa raccolta di slogans automobilistici ghaneani è importante. Poiché- per quanto
ne so - questa collezione è unica per ampiezza e non c'è mai stata una pubblicazione così estesa esclusivamente su questo argomento.
Forse questa pubblicazione può dare un impulso ad iniziare una ricerca più ampia ed approfondita nella realtà degli slogans automobilistici ghaneani.
La comparsa degli slogans automobilistici è stata notata da molti ma nella maggioranza dei casi ci si limitò a questo.
Nelle maggior parte della letteratura in cui si fa menzione degli slogans gli stessi non sono descritti o lo sono solo
marginalmente. La maggior parte degli autori mettono in relazione questi testi automobilistici con la ricca tradizione
dei proverbi ghaneani o la vedono come uno dei molti prodotti dell'arte popolare, come un risultato della comprensione
ghaneana dell'estetica o come una certa forma di esprimere filosofia popolare e/o religione. Non esiste un basilare
ed esteso studio o un'analisi approfondita degli slogans automobilistici come pure una risposta ben fondata a
importanti domande come “Perché la gente mette questi testi sulle loro automobili?”. ”E'. per dare un'identità
all'auto e per farsi notare?” “ E' in realtà per proclamare messaggi politici e sociali?” O “E' davvero un'espressione
di estetica umorismo o pubblicità come suggeriscono alcuni?”. “Qual è il ruolo della religione?” “E' una forma di zelo
missionario o sono formule per cercare di diminuire i pericoli del viaggio? “ Gli slogans sono esempi e espressione
dell'immagine del ghaneano come “homo religiosus?” “Gli slogans automobilistici sono realmente basati su proverbi
come suggeriscono molti?” e “C'è uno sviluppo storico nel tipo dei testi?” Tutte queste domande non hanno avuto
risposta o soltanto una risposta marginale. E quando troviamo risposte nella letteratura sono per la maggior parte
basate su ipotesi e non su una ricerca sistematica empirica nelle strade.
Questo libro non pretende di rispondere a queste domande. E' soltanto un'introduzione generale al mondo degli slogans
automobilistici ghaneani., niente di più.. I dati che vengono presentati sono basati sulle mie osservazioni personali
nel periodo 1989/1990 e su uno studio dei pochi articoli rintracciabili sugli slogans automobilistici.
Prima di esaminare gli slogans automobilistici è consigliabile avere una certa conoscenza e comprensione dell'ambiente
culturale e sociale in cui appaiono gli slogans. La ragione di questo è ovvia: non si può comprendere un testo quando
non si conosce nulla del suo contesto. In tal modo noi mettiamo immediatamente a fuoco un problema fondamentale:
il significato e l'interpretazione di un testo possono essere distinti ma nello stesso tempo sono inseparabilmente
connessi l'uno all'altro. Comunque il significato e l'interpretazione di un testo non sono uniformi. Dopotutto lo
scrittore e/o il possessore come pure il lettore dà diversi significati e interpretazioni al testo. L a domanda che
cosa lo scrittore e/o il possessore intendono e vogliono esprimere con lo slogan automobilistico è legittima e importante
ma non è l'unica. La domanda quale significato e interpretazione il lettore dia allo slogan e che cosa il lettore
veda come importante o irrilevante nel testo è altrettanto legittima ed essenziale. Così il contesto dello scrittore
e/o del possessore dello slogan automobilistico è importante ma anche il contesto del lettore. Questo da per definizione
agli slogans una molteplicità d'interpretazione.
Nonostante questo è ancora utile esaminare meglio il contesto degli slogans. Ecco perché io descriverò brevemente
rispettivamente la sezione dei trasporti nel Ghana (2), alcuni importanti aspetti culturali (3)
e finalmente i più comuni temi dei testi (4).
Nella presentazione degli slogans io ho scelto l'ordine alfabetico perché la sistemazione più ovvia.
Se è possibile e /o necessario gli slogans sono forniti di addizioni basilari. Sono aggiunte che concernono
la traduzione del testo ghaneano in Inglese, i versi biblici quando lo slogan si riferisce ad essi ed altre
possibili importanti informazioni.
In un continente come l'Africa (20% delle superficie totale della terra) l'importanza del trasporto non può essere sopravvalutata. C'è una grande richiesta di trasporto perché carichi e persone devono essere trasferiti per lunghe distanze. Nonostante questa grande richiesta in molte parti dell'Africa mancano i mezzi moderni di trasporto come pure le infrastrutture necessarie per soddisfare questa richiesta di trasporto in modo veloce ed efficiente. Nel Ghana la situazione non è in realtà diversa dal resto dell'Africa.
Il trasporto e la richiesta di questo sono molto antichi nel Ghana.. In questa regione ci sono numerose vie commerciali
da molti secoli. Fino all'arrivo degli Europei queste strade commerciali erano principalmente orientate all'interno.
Specialmente molto oro e noci di cola andavano alle città importanti lungo il fiume Niger. Il commercio trans- sahariano,
specialmente nella direzione delle città di Djenné e Timbuktu era voluminoso e importante.
Dall'arrivo degli Europei e dal loro insediamento lungo la costa dell'Africa occidentale il commercio incominciò a
concentrarsi lì. La costruzione del primi centri commerciali europei sulla costa dell'Africa occidentale nel XVI e XVII
secolo fu il punto di partenza per la presenza permanente e l'insediamento di soci commerciali Europei. Questo sviluppo
coincise col sorgere dell'impero Ashanti che aveva nel suo territorio grosse concentrazioni di minerale d'oro.
Così il più importante oggetto di commercio con gli europei era l'oro poi l'avorio e gli schiavi. “Questo è il motivo
per cui il Ghana era anticamente chiamato Costa d'Oro.” La capitale dell'Impero Ashanti, Kumasi, ebbe un ruolo chiave
nelle strade commerciali della regione di ciò che oggi è il Ghana. Quasi tutte le strade si svilupparono nella direzione
nord-sud ed attraversavano questa città. Dai castelli e dai forti europei sulla costa (specialmente Elmina, Costa
del Capo e Accra) si sviluppò un vivace commercio con l'impero Ashanti.
Gran parte del sistema stradale di oggi nel Ghana è ancora rintracciabile in questo periodo. I fiumi che per la maggior
parte hanno pure un corso nord-sud non furono e non sono molto adatti come rotta di trasporto perché sono navigabili
in modo limitato. Così, tradizionalmente, il trasporto su strada è sempre stato il più importante e voluminoso nell'area
del Ghana attuale.
Poiché gli europei nella seconda metà del XIX secolo si volsero dal commerciare con gli Africani a colonizzare l'Africa
noi ci aspetteremmo che il sistema di trasporti fosse migliorato in modo quantitativo e qualitativo specialmente a causa
delle considerazioni militari e/amministrative dei colonizzatori. Comunque, per quanto riguarda il Ghana, questo
miglioramento fu principalmente ristretto a progetti per migliorarne la qualità: il miglioramento e l'allargamento
di stadie già esistenti di ponti e fogne. All'inizio del periodo coloniale i soliti mezzi di trasporto non cambiarono
molto. I tradizionali trasporto di animali europei non resistettero al clima tropicale e così non erano usabili.
Il principale mezzo di trasporto in questo periodo era ancora l'uomo.
Considerazioni non militari o amministrative e economiche furono in ultima istanza i più importanti per il miglioramento
dei sistemi di trasporto. Specialmente nel periodo tra le due guerre mondiali i colonizzatori britannici estesero e
migliorarono i sistemi di trasporto. Fu in questo periodo che l'auto e il tremo come mezzi di trasporto furono
introdotti su larga scala.
La causa di queste estensioni e di questi miglioramenti dei sistemi di trasporto fu
l'aumento della produzione di cacao che era esclusivamente rivolta alla esportazione. L'aumento della produzione
di cacao stimolò la richiesta di un buon sistema stradale poiché le bacche di cacao raccolte avevano una perdita
di qualità se non erano lavorate.
Era necessaria una veloce rimozione delle bacche e così ci fu un reale bisogno
di buoni mezzi di trasporto e di un buon sistema di trasporto. Il risultato logico fu allora una rapida e buona
apertura della regione. Nei tempi precedenti la necessità di una tale apertura non era così acuta poiché i prodotti
di esportazione come l'oro, l'avorio e il legname non chiedevano un trasporto rapido.
Il Ghana diventò indipendente nel 1957 e come in molti altri paesi africani il trasporto è stato di importanza vitale.
Il paese ha ancora un'economia prevalentemente agricola e così la maggioranza della popolazione ghaneana è in un modo o
nell'altro operosa nelle attività agricole o connessa con esse. Comunque, nello stesso tempo il Ghana è anche uno dei
paesi più urbanizzati nella regione dell'Africa Occidentale. La conseguenza logica di questa situazione è che i prodotti
agricoli devono essere trasportati ai mercati delle città o, per ragioni di esortazione ai porti. Oltre a queste
esportazioni ci sono merci importate che devono essere trasportate nel retroterra.
In questo momento il Ghana ha un sistema stradale da circa 30.000 a 35.000 Km di cui circa un quarto è asfaltato.
Del sistema stradale totale circa 14.000 Km possono essere considerati strade principali, il re sto sono le cosiddette
strade secondarie.
Negli ultimi decenni il sistema stradale non è stato esteso molto dal punto di vista quantitativo
ma per quanto riguarda la qualità le strade esistenti sono state migliorate. Nonostante questi miglioramenti
non possiamo chiamare il sistema stradale ottimale. Dal 1991 il governo ghaneano lavora con la cooperazione e con
il sostegno della banca mondiale alla realizzazione di un ambizioso piano per il miglioramento del sistema stradale
quantitativamente e qualitativamente.
Secondo i modelli occidentali il parco auto del Ghana si può chiamare modesto. Dal 1954 al 1962 il numero di auto è
quasi raddoppiato da più di 26.000 più di 50.000. Ma nel periodo 1963/67 si può vedere una notevole diminuzione
del numero senza dubbio a causa della crisi economica e politica che colpì il Ghana in questi anni. Tale declino
era ancora evidente negli anni 80 e di nuovo a causa di una crisi economica.
Sebbene sia difficile trovare i numeri affidabili ed esatti, le cifre mostrano che nel 1989 sono state registrate
più di 57.000 auto, più di 20.000 furgoni e circa 10.000 camion. Nonostante questa crescita del parco macchine una
parte considerevole del trasporto si fa a piedi, in bicicletta o su carri. La mancanza e il prezzo dei mezzi
motorizzati di trasporto ne sono le cause.
La maggior parte del parco auto ghaneano che è usato per il trasporto commerciale è posseduto da privati. Un'importante parte del parco auto è usato commercialmente proprio a causa della situazione economica e della grande mancanza di trasporto. Si può dividere questo trasporto commerciale in parecchie categorie diverse:
Trasporto mercantile che trasporta tutti i tipi di merce per lunghe distanze; di solito da aree rurali ai mercati
delle città o ai porti. Riguarda principalmente il trasporto di prodotti agricoli come ignami, banane plantain, cacao, riso
e legname.
Specialmente nel caso di prodotti da esportazione grosse compagnie di trasporto si occupano di questo tipi
di trasporto. Nel commercio di legname si constata che le compagnie hanno il loro parco auto.
Trasporto di merci e passeggeri in furgoni o piccoli autobus chiamati tro-tros. Nella maggior parte dei casi riguardano
trasporto da/o i mercati. Questa categoria di trasporto può aver luogo su distanze corte o lunghe ma è principalmente
interurbana.
Poi c'è il trasporto di passeggeri con bagaglio limitato nei taxi che sono solo comuni automobili. Questa categoria
serve tanto il trasporto locale quanto quello interurbano.
Poi c'è il trasporto organizzato dal governo. Questa categoria è una piccola minoranza in tutto il settore trasporto
del Ghana. Riguarda principalmente servizi di autobus per collegare le città più grandi.
Normalmente le ultime tre categorie hanno linee regolari e fermate regolari. Le fermate sono principalmente vicino a
un luogo di mercato, una strada importante posti pubblici che molte persone devono visitare per qualche ragione,
come edifici del governo, ospedali e università.
Il trasporto in Ghana è ben organizzato. I cosiddetti parcheggi per autobus sono divis in settori geografici,
il che significa che i camion e le automobili che hanno la stessa direzione e destinazione sono parcheggiati nello
stesso settore. Talvolta il viaggiatore deve accettare lunghe ore di attesa poiché un autista partirà soltanto
quando la sua auto è sovraffollata e/o sovraccaricati. Un esempio della buona organizzazione è anche che uno può entrare
in un auto solamente quando il precedente è pieno.
Nei casi di furgoni o minibus non c'è solo un autista ma anche un cosiddetto “aiutante dell'autista”, che mostra al
viaggiatore il posto, carica e scarica i bagagli o li mette a posto e raccoglie il pedaggio. Infine l'aiutante
d istruzioni all'autista circa il momento della partenza o quando è possibile superare in sicurezza.
In queste
situazioni è un altro paio di occhi sul traffico o/e come un altro specchietto. Essere l'aiutante di un autista
è un lavoro relativamente pericoloso perché alla partenza deve saltare su un auto già in movimento e durante il
tragitto è spesso sospeso al di fuori dell'auto o seduto sul bagaglio sul tetto dell'auto.
Nel caso di trasporto
di merci vi sono talvolta parecchi aiutanti per caricare e scaricare il carico. Un eccezione è il trasporto di legname.
La presenza di aiutanti è in questo caso inutile perché non possono aver parte nel caricare o scaricare i grossi tronchi
di legno. Anche i taxi non anno, normalmente, aiutanti.
Un taxi può essere usato da un singolo passeggero o da parecchi viaggiatori nello stesso tempo. Naturalmente un taxi
condiviso con parecchi altri è meno costoso per il passeggero individuale. I taxi che sono usati per un tragitto locale e
da un singolo passeggero consegneranno normalmente la loro merce al luogo di destinazione; nel caso di uso condiviso e di
diverse destinazioni l'autista andrà alla fermata regolare più vicina la luogo di destinazione del passeggero.
I taxi non hanno un tassametro ma vi sono prezzi regolari che indicano anche una buona organizzazione e accordi fra
gli autisti o i proprietari delle auto.
La maggior parte delle auto sono di seconda mano e importati dall'Europa.
La vita media di tali auto importate di seconda mano e usate commercialmente si stima dai tre ai quattro anni.
Così entro questo periodo di tempo l'investimento di acquisto dell'auto deve essere recuperato.
La durata
relativamente breve di queste auto è comprensibile a causa di parecchie circostanze concomitanti: strade cattive
con buche e altre scomodità richiedono molto all'uomo e al materiale. Poi vi è l'idea che il tempo è denaro:
l'autista/proprietario deve guadagnare denaro per poter sostentare se stesso e ricuperare l'investimento.
Frequentemente questo risulta nella scelta di non investire nella sicurezza dell'auto e di non mantenerla in
condizioni di sicurezza. Nella pratica giornaliera si possono aggiungere altri rischi: guida troppo veloce e
sovraccarico di auto con passeggeri e/o merci.
Inoltre possono sempre accadere tutti i tipi di situazioni inaspettate,
per esempio persone e/o animali che attraversano la strada. Specialmente viaggiare di notte può facilmente condurre
a situazioni pericolose per la vita. Auto malamente illuminate o strade non illuminate in un paese collinoso e le
debolezze umane (come abuso di alcool e stanchezza) conducono a una chiara conclusione: viaggiare in auto nel Ghana
è un affare rischioso.
Essere un autista e sotto parecchi punti di vista un lavoro responsabile; non soltanto perché egli trasporta persone
o perché l'auto stessa è un grosso investimento, ma per la semplice ragione che l'auto è un buon modo di guadagnarsi
da vivere. Non è necessario che l'autista sia nello stesso tempo il proprietario dell'auto. Naturalmente questo
aumenta soltanto l'economica importanza dell'auto perché più persone e famiglie dipendono allora dal reddito generato
dall'auto.
Come si è già notato il trasporto è relativamente piccolo e la richiesta di trasporto è grande, così
investire in quest'impresa è molto attraente. Si possono guadagnare molti soldi. Questo rende un lavoro in
questo ramo non soltanto un lavoro responsabile ma anche un lavoro ardentemente richiesto. Nel Ghana gli autisti
sono sempre uomini sebbene si sappia che molte donne sono proprietarie delle auto.
Questa fatto è principalmente basato sul ruolo molto preminente e importante che le donne hanno nel commercio ghaneano.
La struttura famigliare matriarcale del popolo akan e l'indipendenza economica delle donne sembrano supportare
questa idea. Infatti dal punto di vista delle donne sembra un passo molto logico investire il loro denaro
non soltanto nel commerciare i prodotti stessi ma anche nel trasporto degli stessi.
Il fatto che l'autista e il proprietario non sono necessariamente la stessa persone e la somma di denaro e
l'importanza del trasporto rendono molto raccomandabile per il proprietario di salvaguardarsi per evitare
comportamenti fraudolenti da parte dell'autista. Il proprietario piò tentare di ridurre questo danno
coinvolgendo membri della famiglia come autisti o come controllori sulla strada o alternando regolarmente
gli autisti. Una diversa possibilità per ridurre la frode è di fare un accordo con l'autista che riguardi l'uso dell'auto.
Allora l'autista affitta l'auto e paga al proprietario ogni giorno o settimana una somma di denaro concordata per
usare l'auto del proprietario. Un ulteriore possibilità di ridurre la frode è che l'autista ottenga l'auto del
proprietario in leasing e alla fine sarà il nuovo possessore dell'auto. Ma nel caso di leasing c'è il rischio
che la macchina sarà ridotta a mal partito quando è tempo di diventare il nuovo proprietario dell'auto.
L'autista che non è nello stesso tempo proprietario dell'auto è nella maggior parte dei casi in una posizione vulnerabile:
la competizione con altri (potenziali) autisti è grande. Se il proprietario non è soddisfatto di un autista può
facilmente licenziarlo e prenderne un altro, ci sono molte possibilità.
In questa lotta per ottenere un'auto è un
grosso vantaggio quando l'autista è anche meccanico poiché allora può lui stesso farsi carico delle riparazione:
Oltre agli aspetti economici e finanziari il trasporto ha anche delle dimensioni sociali.
Il trasporto fra luoghi
diversi indica dopo tutto, nello stesso tempo, comunicazione: notizie e messaggi vengono scambiati durante il viaggio
o portati da un luogo all'altro.
Questa funzione del trasporto non dovrebbe essere sottovalutata in un paese
dove molti mezzi di comunicazione sono limitati a causa dei loro costi, inaffidabilità o censura. E c'è un'altra dimensione
sociale molto importante: il possesso di un'auto conferisce un alto grado sociale.
Un'auto garantisce prestigio
all'autista/proprietario ed è considerata dalla maggior parte del persone come segno di successo. Ultima cosa
ma non la meno importante, un'auto da un certo potere all'autista: il viaggiatore dipende più o meno
dalle fantasie e capricci dell'autista.
L'osservazione degli slogans sulle auto nel Ghana è stata raccolta in parecchie pubblicazioni. La maggior parte delle pubblicazioni che menzionano gli slogans sono culturali o antropologiche. Gli slogans sono posti nella cornice più ampia delle espressioni estetiche o culturali ghaneane. Ecco perché daremo un piccolo sommario di questa letteratura. Ci aiuterà a capire il più ampio contesto degli slogans.
Chiunque cammini nelle strade di un borgo o di una città ghaneana può a stento evitare la vivacità di ciò che vi accade.
Le persone vivono più o meno all'esterno delle loro case il che si può vedere quando voi camminate per strada.
La strada è la linea di comunicazione e la linea vitale fra la gente. E' il luogo dove le persone e le merci
vanno da un luogo all'altro e dove notizie, scandali e messaggi sono scambiati e commentati.
Se voi prendete il disturbo di osservare la scena stradale in più profondità noterete immediatamente ovunque
tutti i tipi di testi. Molti cartelli gridano per attirare l'attenzione del cliente potenziale. Sulla parete
di quasi ogni negozio grande e piccolo o bar potrete anche trovare uno slogan.
E se l'osservatore attento guarda
le automobili usate per il trasporto di passeggeri e merci noterà immediatamente gli slogans che sono posti su queste auto.
Gli slogans hanno un posto chiaramente visibile e prominente sulle auto e un colore che attira l'occhio.
Sui furgoni o sui camion i testi sono principalmente dipinti sopra o sotto il cruscotto e/o il lunotto.
Nel caso di auto per passeggeri come la maggior parte dei taxi gli slogans sono spesso messi al di sopra del
numero di targa sul retro del bagagliaio o sulla porta o sul parafango dalla parte dell'autista.
Grossi camion hanno talvolta dipinti sui parafanghi delle ruote posteriori.
Normalmente è un testo dipinto per cui si usano quasi sempre gli stessi colori: nero, bianco, blu, rosso o giallo.
Talvolta si può trovare uno slogan che è fatto di lettere adesive. Quando è dipinto lo slogan è scritto in
lettere eleganti e ardite e con un'ombra di colore contrastante che rende il testo ancor più attirante per l'occhio.
Gli slogans sono scritti in inglese in inglese dialettale o in uno delle lingue africane locali come il Twi, Fanti o Ewe.
Quando parliamo di testi non ci si deve aspettare frasi complete o storie.
A questo scopo lo spazio disponibile sulle
auto è, naturalmente, troppo limitato. Un testo normalmente consiste di poche parola o di un'abbreviazione.
Su alcuni carri il testo sul davanti è continuato sul retro dell'auto. In realtà la brevità dei testi li rende
per definizione di molteplice interpretazione. Ogni lettore avrà le sue associazioni e interpretazioni quando vede
un certo testo.
Nonostante questo, molti slogans puntano chiaramente in una certa direzione e sono comprensibili da tutti.
Ma resta una considerevole parte degli slogans che suscitano un grosso punto interrogativo riguardo il
loro possibile significato.
In tutta l'Africa Occidentale è consuetudine che l'autista di un'auto o camion dipinga un nome o un motto sul suo veicolo.
Non è chiaro da quanto tempo esiste questo uso. Il più vecchio articolo che menziona auto dipinte con testi nella regione
dell'Africa Occidentale è una breve nota di B.Holas in un periodico francese chiamato Note Africane. L'autore nota in
questo articolo che fu pubblicato nel 1952, che da alcuni anni i trafficanti mettevano iscrizioni sulle loro auto.
“Da alcuni anni ad Abidjan si è stabilito il costume, tra gli imprenditori africani di trasporto di passeggeri, di fornire
i loro veicoli con iscrizioni di fantasia.”
Questo articolo sembra confermare l'affermazione di P. Faber che dice che
gli slogans sulle auto apparvero per la prima volta poco dopo la seconda guerra mondiale: “ Quest'arte di dipingere apparì
probabilmente durante gli anni 40 come risposta ad un concreto desiderio da parte degli imprenditori emergenti di fare
pubblicità ai loro prodotti e servizi e come una tendenza più generale ad esprimere la visione ottimistica della vita
della “Elite”. (…). Nuovi tipi di vernici sintetiche che apparvero sul mercato fornirono effetti di colori mai visti
prima e solo per quella ragione già popolari.
Poiché gli slogans sono normalmente dipinti sulle automobili essi hanno specialmente attratto l'attenzione
di persone che sono interessate nell'arte africana. I “testi dipinti” sono classificati dalla maggior parte di loro
come parte dell'arte popolare. Come già suggerisce il nome è una forma d'arte che è popolare con la gente comune.
E' un'arte del popolo fatta dal popolo per il popolo.
Secondo Barber e Faber, l'arte popolare è una categoria a parte:
non appartiene né all'arte tradizionale né a quella ellittica, moderna e ufficiale. E, com'è solito per una categoria
che perdura, i confini dell'arte popolare non sono fissati chiaramente. La diversità e la dinamica dell'arte popolare
rende ciò impossibile. Inoltre, questo tipo d'arte dipende molto dalla situazione e differisce per regione, epoca ecc..
L'arte popolare è situata tra l'arte tradizionale e quella elitistica e mostra sia aspetti tradizionali che moderni.
E' stata anche descritta come arte moderna e urbana che esprime cose vecchie in modi nuovi e cose nuove in modi vecchi.
L'arte popolare è come un calderone dove vecchie nuovi modi d'espressione si incontrano e si mescolano.
Il luogo per questo calderone è specialmente la città. Poiché la città è soprattutto il centro politico sociale
ed economico dove esistono progresso e dinamica e dove si incontrano il vecchio e il nuovo. L'arte popolare è considerata
come arte commerciale: è arte che vende ad un vasto pubblico. Sotto questo aspetto è anche espressione della voce del
popolo.
L'artista è più un artigiano che un vero artista. Il pittore ha un'approccio pragmatico al suo lavoro e reagisce
ai desideri del suo cliente. Non ha ambizioni artistiche ma vuole produrre temi di richiamo che piacciano al cliente.
Produce ciò che si vende con successo. Così l'originalità e la creatività delle pitture non è nella pittura stessa o
nello stile della pittura ma è più nei testi. Nonostante ciò si può vedere una differenza di qualità fra i dipinti.
La maggior parte dei pittori sono privati. Forzati dalle circostanze economiche e sociali della città
molte persone devono cercare di creare i loro lavori e i loro redditi nella cosiddetta economia informale.
Così si crea il lavoro di dipingere le auto o i cartelli. Questo tipo di lavoro non richiede grandi investimenti né molta
maestria il che lo rende un lavoro attraente per gli uomini. (La pittura è fatta esclusivamente dagli uomini).
Il numero dei pittori è grande e così esiste una forte competizione.
Essere un pittore d'insegne è una professione
economicamente sensibile perché il pittore usa principalmente materiali importati (vernici) e dipende in gran parte
dalle possibilità finanziarie dei clienti. In tempi di crisi economica non ci sono molti clienti.
Nel trasporto vale
la massima che il tempo è denaro così la velocità del pittore di realizzare in breve tempo i desideri del cliente è
importante poiché la macchina deve funzionare il più presto possibile per guadagnare denaro. La pittura degli slogans
e le riparazioni necessarie all'auto sono spesso combinate per questo motivo.
Il Ghana ha una cultura orale molto ricca e di lunga data che è ancora molto viva..
I proverbi hanno un ruolo preminente in questa cultura orale. I proverbi sono detti forti e acuti in cui una metafora
si usa per rendere le cose chiare. E' un modo molto dinamico di esprimersi. In molti casi possono essere rintracciabili
storie popolari, racconti di miti; si possono trovare proverbi nei pesi d'oro del Ghana, nelle canzoni, nei poemi e nei
tamburi. L'uso dei proverbi è una forma di linguaggio poetico che è molto apprezzata nel Ghana. Sebbene i proverbi
appartengano alla cultura orale sono anche molto importanti nel contesti sociali politici del Ghana. Non si possono
raccogliere e capire senza considerare questi contesti.
Nei proverbi si esprimono commenti e critiche, si definisce, si confonde o si mette in ridicolo e usandoli uno consiglia
sulla vita. E' un modo semplice di esprimere i propri sentimenti e pensieri sulle situazioni della vita. La lista di
soggetti è infinita. I soggetti favoriti sono l'abuso di potere, l'autorità, la repressione, la morte, il destino,
il matrimonio e l'arroganza.
Usare i proverbi è un modo indiretto e nascosto di dire la verità o di esprimere critiche.
I proverbi lasciano una via di scampo: sarcasmo, ironia e critica possono essere negate nascondendole in un proverbio,
sebbene siano espresse nel proverbio. Ma usando un proverbio l'oratore si nasconde dietro il generale e non
identificabile "si dice". Questo è il motivo per cui i proverbi sono spesso usati in situazioni di conflitto che
non si possono affrontare o situazioni in cui solo il protagonista dovrebbe capire il messaggio.
Ciò rende i proverbi
molto popolari nei discorsi o nelle cause legali dove l'oratore deve essere attento per le relazioni con il potere e
le autorità.
I proverbi si usano anche in situazioni educative perché il detto conciso lo rende facile da ricordare ed
esprime chiaramente l'essenza di qualche cosa. Ma la funzione educativa è meno importante di quanto molti pensino.
Nei proverbi si usano spesso metafore e situazioni della vita quotidiana. Così la religione nell'Africa Occidentale
è un soggetto molto comune per i proverbi. Oppure situazioni nella vita degli animali sonno prese per spiegare situazioni
nella vita della gente. E' anche popolare esprimere un'idea astratta riferendosi ad un proverbio che riguarda una
situazione concreta.
Inoltre iperbole, paradossi ed esagerazioni sono molto popolari. Nonostante questo il significato
di un proverbio in una certa situazione rimane talvolta nascosto : “alcuni proverbi, inoltre, sono oscuri persino
ad individui o gruppi locali. Non possiamo quindi aspettarci che i proverbi africani siano cristallini o siano capaci
di afferrare in ogni caso i modi attraverso cui essi suggeriscono certe verità in modo figurato o pittoresco.”
Un problema in più per capire è il fatto che i proverbi non sono spesso espressi in modo completo ma in modo parziale.
Talvolta un proverbio e perfino ridotto ad una parola soltanto. Così i proverbi sono un modo conciso e di molteplice
interpretazione per comunicare con altre persone.
La connessione fra la tradizione dei proverbi e gli slogans automobilistici è stata enfatizzata da parecchi autori.
A questo proposito è importante citare in modo esteso K.Yankah “nella scrittura la saggezza dei proverbi persiste
nelle linee dei giornali come pure nelle opere degli autori africani. In questo ambito, ciò che è forse e persino più
notevole è il fenomeno degli slogans filosofici sui veicoli per passeggeri, una massima di una riga che è spesso un
telescopio filosofico dell'esperienza individuale. In realtà i veicoli per passeggeri in Africa si possono considerare
come un unico riflesso nei Mass media. Il grande numero dei passeggeri che portano, le lunghe distanze che percorrono
come pure la loro facilità d'accesso alla persona ordinaria per le basse tariffe che praticano, li rendono un mezzo
molto importante per spargere informazioni e detti di saggezza. Alla curva di questo secolo, i tro-tro (veicoli per
passeggeri nel Ghana sono canali molto importanti per portare messaggi da un villaggio a d un altro.
(…)
Qui l'individuo è sfidato a codificare il suo messaggio d'esperienza in vivaci termini filosofici e a comunicarlo.
Un riflesso di ciò è il fenomeno di scrivere idee e sentimenti personali sui veicoli per passeggeri.
Lo spazio
limitato sul veicolo come pure la sua continua mobilità sfidano il filosofo che ha idee o messaggi da comunicare
ma esprimerlo in termini molto concisi. Alcune di queste iscrizioni sui veicoli sembrano essere fondate su
pensieri incompleti oppure potrebbero essere esercizi di autoriflessione.(…)
In tali espressioni gli autori
sembrano o esprimere parte di un dialogo immaginario o impegnarsi in una riflessione. L'impatto completo dello
slogan e delle circostanze che lo circondano sarebbe conosciuto esclusivamente all'autore o al previsto destinatario.
Facendo un passo avanti s'incontrano slogans filosofici o dichiarazioni complete con significato pubblico.
Gli individui hanno esperienze e da queste deducono osservazioni generali sulla vita; in tal modo l'esperienza è
oggettivizzata e condivisa pubblicamente.
Tali messaggi possono essere insinuazioni proverbiali o essere basati su
proverbi già esistenti.(…) In tali slogans gli autori trasformano il risultato delle loro esperienze personali in realtà
oggettive e le condividono per beneficio della società. Gli slogans sui veicoli commerciali esemplificano la prontezza
espressiva degli africani nei momenti di difficoltà - la loro tendenza a codificare in modo conciso l'esperienza per
compiacere i sensi.
Tale prontezza delle parole spiritose nelle iscrizioni popolari deriva da una maggiore familiarità
con i canali basilari della comunicazione proverbiale in Africa. Queste possono essere orali, visive o di comportamento”
Quest'estesa citazione rende anche chiaro perché gli slogans sono dipinti sui veicoli.
La funzione dei testi è collegata
con la funzione che i proverbi hanno nella cultura orale ghaneana: concretare e condividere pubblicamente esperienze e
sapienza di vita. Esprimersi in tal modo è visto nella cultura ghaneana come estetico, secondo Yankah. I proverbi
e gli slogans automobilistici riassumono esperienze e saggezza o si riferiscono a loro e le rendono facili da ricordare.
Si potrebbe dire che sono il sale della vita. Inoltre, gli slogans attirano l'attenzione su un certo tema. Essi obbligano
il lettore a riflettere su un'esperienza un pensiero o una saggezza.
Parecchi autori sono ampiamente d'accordo su questa
funzione dei proverbi e degli slogans automobilistici. M.Cornel collega tutto questo con il modo con cui i Ghaneani
decorano gli oggetti. “La decorazione Ghaneana è sotto molti aspetti filosofica, derivando da proverbi tradizionali.
La decorazione funziona anche come un'estensione visuale e fisica della ricchezza del proprietario del suo stato sociale
e della sua religione, come pure come mezzo di scherzi sociali competitivi.”
Questo modo di esprimere saggezza e di esperienza di vita può prendere molte forme e stili. Uno può trovare
testi che sono pesanti o didattici, lamentosi o accusatori e testi che vogliono chiedere protezione o mettere in guardia
contro i pericoli. Alcuni testi consigliano o incoraggiano, altri ringraziano persone o le prendono in giro. In realtà noi
abbiamo già toccato i temi che si possono riconosce negli slogans.
Questo sembra il luogo giusto per dichiarare ancora ampiamente che la maggior parte di questi slogans
automobilistici hanno molte interpretazioni. La maggior parte dei testi non sono univoci. “Il povero non amico”
può significare che tu sei povero quando tu non hai amici ma può anche significare che tu non hai amici quando sei povero.
E lo slogan “Piangi il tuo pianto” può significare che tu devi occuparti dei tuoi affari ma lo stesso slogan può anche
significare che tu devi esprimere te stesso e occuparti di te stesso. Così Kyei e Sschreckenbach sono corretti quando
dicono: “gli slogans sono sempre molto personali. Essi talvolta si riferiscono a qualche esperienza personale
dell'autista o del proprietario del veicolo: un felice vento nella vita, eventi o casualità sulla strada;
essi possono derivare da un dono (…); possono riferirsi ad un idolo personale (... ); o possono essere
l'espressione della relazione dell'autista con Dio o Allah.”
Ma che tipi di testi abbiamo letto sinora? Quali sono i temi dei testi? Guardando gli slogans si può notare,
come dichiara Yankah, che i testi si riferiscono a tutti i tipi di dimensione della realtà umana nel Ghana.
Ma ciò che salta di più all'occhio è che la maggior parte dei testi riguarda la religione in un modo o in un altro.
Nella maggior parte dei casi si può notare una relazione con il Cristianesimo o l'Islam. Gli slogans sono ampiamente
ispirati dalla religione, molti si riferiscono alla bibbia o sono citazioni tratte dalla stessa. La religione sembra
essere la fonte centrale e più comune per questi slogans sebbene non sia sempre l'unica fonte.
Guardando la totalità degli slogans si può fare una classificazione molto grossolana nelle categorie dei temi.
Questa classifica non dovrebbe essere vista come definitiva per ciò che si è detto prima: gli slogans non sono univoci e
così un testo può appartenere a parecchie “sotto” categorie. La classificazione usata è triplice :
slogans con dimensione religiosa
slogans con dimensione interpersonale e
slogans che non possono essere classificati né in a né in b.
Come si è detto, la religione è la fonte principale per la maggior parte degli slogans automobilistici.
I riferimenti alla religione sono espliciti e impliciti e possono indicare parecchi aspetti della religione.
Il fatto che la religione sia la principale fonte non è sorprendente perché la religione ha un ruolo preminente
nella vita dei popoli del Ghana. La vita giornaliera di un Ghaneamo è intrisa di religione e di espressioni religiose.
“…Per la vitalità africana la vita è centrale. La funzione della religione e di rendere la vita possibile, di mantenerla
(apporto di cibo, fertilità dell'uomo e dell'animale, relazioni reciproche), e proteggerla contro la malattia,
la malasorte, i nemici e la morte. Il mondo intero è visto come il dominio di poteri che influenzano la vita per
il bene o per il male.” Sotto quest'aspetto dovremmo anche capire l'articolo di Bayo Lawuyi che considera gli slogans
automobilistici da una prospettiva d'interazioni sociali e che enfatizza il lato relazionistico dei testi.
Sotto questo aspetto egli nota il riferimento alla religione. “piuttosto, la religione è usata per creare una certa
morale: c'è la sensazione che la religione aiuti a migliorare le possibilità di successo in un'attività piena d'azzardi
e di imprevisti.
Oltre alla loro abilità imprenditoriale i trasportatori guardano all'intervento di forze superiori spirituali per
prevenire gli incidenti, attirare passeggeri e tenere i vigili - che domandano mance - lontano dalla strada.”
Dio nella lingua Akan “Nyame”, è l'Essere più alto, il Creatore e il Datore di vita a ogni cosa e a ognuno.
Ci sono molti slogans che si riferiscono direttamente a Dio per esempio “Tutto per Dio”, “fede in Dio”,
“Ogni cosa viene da Dio” e “Dio prima di tutto”. Ma non è sempre chiaro se gli slogans con il termine “Dio” abbiano uno
sfondo cristiano islamico o tradizionale.
Poiché la parola “Dio” non dice nulla sullo sfondo. Comunque possiamo
presumere che la maggior parte degli slogans che si riferiscono a Dio abbiano un contesto cristiano perché il cristianesimo
è la religione con il maggior numero di credenti nella regione dove questi slogans furono raccolti.
Ma in alcuni casi il contesto è ovviamente musulmano perché il nome islamico di Dio è usato nel testo cioè “Allah”,
come negli
slogans “Allah Akbar”, “Allah Onnipotente” e “Baa meii shei Allah”. Il nome Akam per Dio, “Nyame”, può indicare sia
un contesto cristiano come pure una situazione tradizionale dello slogans. Il nome Akam “Nyame” appare abbastanza spesso.
Oltre ai testi che contengono la parola ”Dio” ci sono molti altri riferimenti a Dio come l'inglese “Lord” o
il suo equivalente Akan “Awurade”, o “Jehova(h)”, “Jah” o “Yehowa” del Vecchio Testamento. Ma il senso di uno slogan
diventa più difficile quando è usata la parola “Padre”. Poiché “Padre” può riferirsi al “Padre Celeste”,
come Dio è chiamato nel Nuovo Testamento da Gesù, e può riferirsi al padre biologico. Il concetto più comune di Dio
che si può trovare negli slogans è il concetto di un Dio che protegge , è buono e onnipotente.
Dio non è l'unico tema importante. Si troveranno molti slogans che si riferiscono a Gesù che è visto nella tradizione
cristiana come il Figlio di Dio. E anche in questi casi si usa proprio il nome “Gesù”, o il suo titolo teologico
“Cristo”. slogans che contengono titoli teologici per Gesù non sono eccezionali. Gli slogans automobilistici che
si riferiscono a Gesù possono più o meno essere compresi come confessioni di fede e mostrano la forte dedizione a Gesù.
slogans come “Gesù è una Solida Roccia”, “Gesù Salva”, “Gesù non delude mai” o “Cristo è la nostra speranza” e “Battete
le mani a Gesù” sono esempi di ciò.
Così slogans che hanno come tema Dio o Gesù non soltanto chiariscono che la religione è la fonte di quello slogan,
ma rivelano anche ciò che la gente crede. Naturalmente questo non è il caso di un testo che contiene soltanto il
nome di Dio, Gesù, o un altro personaggio biblico o religioso come “Giobbe”, “Eva” o “Santo Padre”. E anche esclamazioni
come “Oh Dio “ e “Oh Gesù” non rivelano nulla sul contenuto. Ma non appena lo slogan contiene più di una sola parola
si rivela una relazione tra il proprietario e /o il pittore dello slogan e il contenuto del testo. Questo accade quando
un verbo è usato in combinazione con un soggetto o quando lo slogan ha anche un verbo e un aggettivo. Per esempio
lo slogan “E' Dio” è solo una minima ma nello stesso tempo fondamentale espressione di fede. E slogan come “Dio è buono
“ o “Dio è re” non sono solo espressioni di fede ma rivelano anche qualche cosa del concetto di Dio che il proprietario
e/o il pittore ha. Naturalmente, lo stesso si può dire dei testi che si riferiscono a Gesù. Diventa pure più chiaro
nei casi in cui lo slogan è una frase completa che contiene un soggetto, un verbo e un oggetto, sebbene sia raro:
“Io credo in Dio” “Io viaggio con Gesù” e “Gesù è morto per me, perché mi ama.”
Gli slogans rivelano parecchi diversi concetti di Dio e Gesù. Molti esprimono ringraziamenti o l'onnipotenza di Dio
:"Dio Onnipotente”, “Biribiara ne Nyiame”, “Dio controlla”, “Onnipotente Dio”, “ Dio può”, “Dio è re” e “Dio sa” mostrano
ciò ampiamente. Un altro concetto di Dio molto usato è Dio come sostegno e rifugio. Dio appare in questi slogan come Dio
che protegge contro i nemici, le debolezze, le difficoltà e i pericoli della vita. E' Dio che rende possibile resistervi
e superarli: "Oh Signore, mia forza e Redentore", " Dio è il mio difensore", ”Awurade beko ama wo”, “Salvami o Signore”,
“Non preoccuparti, Dio provvederà” o “ Awure ne me hwefoo” mostrano questo concetto. Inoltre, seguendo questa linea
noi troviamo il concetto di un Dio misericordioso, un Dio che si preoccupa del suo popolo: “Dio si cura”, “Dio da”,
“Dio è amore”, “Dio è il mio soccorritore” e “Un dono di Dio”. Collegata a questo concetto noi possiamo anche trovare
l'idea della speranza negli slogans: “Dio è speranza” o “Speranza in Dio” ne sono solo due esempi.
Quando Dio è visto come un Dio di misericordia, aiuto e sostegno non dovremmo essere sorpresi che questo Dio sia anche
lodato e ringraziato: “Aseda nka Jehova”, “Grazie Dio”, “Grazie a te o Signore”, “Grazie o Dio Onnipotente”,
“Lodate Dio”, “Lodate il Signore Alleluia” o “lodate Yahweh con me”. La gente si rivolge a Dio con preghiere, desideri
e richieste. slogans come “Pregate per la vita”, ”Pregate tanto”, “ La preghiera e la mia arma”, “Guidami o Signore”,
“Ascolta le mie preghiere o Signore” esprimono questo atteggiamento. Gli slogans (relativamente pochi) che si riferiscono
ad applaudire Gesù o il sangue di Gesù possono essere correlati a ciò che P.Gifford chiama le Chiese del Vangelo della
Fede. La prosperità per quanto riguarda la salute, il successo economico, il potere e la ricchezza sono visti in queste
chiese come una prova della benedizione di Dio.
Tutto ciò che è stato detto su Dio si applica anche a Gesù. Gesù appare negli slogans nella stessa maniera di Dio.
Gesù e Dio sono più o meno intercambiabili. O da un punto di vita teologico : il Figlio ha le stesse qualità del Padre.
Nei molti slogans che si riferiscono alla Bibbia si trova uno sfondo evidentemente cristiano. Questi testi si possono
classificare in parecchie categorie:
1 - slogans che si riferiscono esplicitamente ad un particolare brano scritturale come “Atti 20:35”, “Esodo 14:14”,
“Eccl. 20:18” e “Eb:13:5 + 6”. In questa esplicita categoria si può notare che specialmente i Salmi Sono spesso usati
come fonte; essi sono notevolmente popolari. Uno slogan si può riferire a certi versetti di un salmo o al salmo completo.
La popolarità del libro dei salmi è rintracciabile al concetto di Dio in molti salmi. E' il concetto che è già stato
notato: Dio che protegge contro i nemici e altre minacce. Quasi tutti gli slogans che si riferiscono ai salmi si
riferiscono a quelli che contengono questo concetto di Dio.
2 - Testi che sono citazioni bibliche ma che non sono immediatemente o esplicitamente riconoscibili come tali. Ci
si riferisce a slogans come: “Beati i misericordiosi”, “Eli; Eli”, “Padre perdonali”, “Amen, amen”, o “Osanna”.
Versi presi dal “Padre Nostro” sono popolari.
Molti slogans che hanno la loro origine nella Bibbia ma che in quel caso non è sempre certo se si riferiscono realmente alla Bibbia. Questi testi si riferiscono a luoghi o a figure bibliche. Slogans che si riferiscono a luoghi biblici sono per es: “Gerusalemme” e “Calvario”. Quando si riferiscono a persomaggi biblici non è sicuro se lo slogan si riferisca realmente alla figura biblica perché vi è anche la possibilità che si riferisca ad una persona con un nome biblico. In questa categoria possiamo annoverare:” Giobbe”, “Fratello Daniele” o “Gionata”. Naturalmente vi sono anche slogans che, senza alcun dubbio, si riferiscono l personaggio biblico come “Re Davide”, “Non condannare Giuda” e “Buon Samaritano”. Il fatto che la Bibbia sia una delle più importanti fonti di inspirazione per gli slogans non è sorprendente se si considera il fatto che la Bibbia ha un ruolo importante e centrale in molte congregazioni ghaneane, specialmente nei popolari Pentecostali, Chiese carismatiche ed evangeliche. In Ghana vi è un gran numero di diverse denominazioni religiose (circa 100) oltre alle Chiese del filone principale ghaneano (Cattolici Romani, Anglicani, Metodisti e Presbiteriani) c'è un numero sconosciuto di congregazioni che possono variare da un migliaio di membri ad appena una manciata e da una scala locale a una internazionale. Ma si possono trovare gruppi biblici e di preghiera in ogni chiesa locale e dappertutto. I membri di questi gruppi leggono la bibbia intensamente ed estensivamente. Molti di loro considerano la Bibbia come il canone della loro fede. La Bibbia è considerata come la vera parola di Dio e offre linee di condotta per la vita quotidiana. L'importanza della Bibbia è intensificata dal fatto che le immagini bibliche sembrano confermare la loro visione del mondo: nella Bibbia come nella società africana gli spiriti hanno ruoli importanti.
Un'altra categoria di slogans autompobilistici religiosi è quella che si riferisce ai Santi. Fin dai primi giorni del cristianesimo i snti hanno avuto un ruolo importante nelle vite dei credenti e nelle devozioni popolari. Nella Chiesa Cattolica Romana i Santi sono persone riconosciute ufficialmente dalla Chiesa. Ciò significa che queste persone possono essere oggetto di devozione liturgica. Ma il termine “Santo” non è usato solo sotto questo aspetto poiché vi sono questi santi ufficialmente riconosciuti da un lato e dall'altro Santi che non sono ufficialmente riconosciuti ma che sono tuttavia venerati e visti come Santi dai credenti. Inoltre, possiamo distinguere tra santi che realmente vissero nella storia umana “Santi storici”, come Sant'Antonio da Padova e i cosidetti santi costruiti (leggende) come San Cristoforo. Nella tradizione cristiana i Santi sono credenti esemplari che portarono testimonianza a virtù ideali o intuizioni attraverso il loro modo di vivere. Un santo personifica ideli della fede cristiana e della chiesa. E così facendo sono fonti di potere e intermediari di miracoli e grazie. Un santo è un esempio per i credenti. Egli o Ella è una guida, una fonte di motivazione e ispirazione per la vita del credente. Cos^ il Santo ha anche una funzione educativa: un Santo richiede imitazione.
La venerazione dei Santi e il loro ruolo di mediazione ha delle somiglianze con l'adorazione e il ruolo degli antenati che esisteva in Ghana. Sebbene ciò non significhi che sono la stessa cosa, la venerazione dei santi è talvolta presentata da alcuni autori come un tipo di forma cristianizzata del culto degli antenati. A parte ciò, è difficile trovare qualsiasi ricerca che riguardi il ruolo dei Santi nelle situazioni africane o ghaneane. Guardando agli slogans automobilistici di questa collezione si può dire che La Beata Vergine Maria e Sant'Antonio da Padova - e in grado minore San Francesco d'Assisi - sono i favoriti. La popolarità di Sant'Antonio è forse connessa con il fatto che questo Santo protegge contro l'infertilità e gli spiriti malvagi. L'infertilità e gli spiriti malvagi sono aspetti importanti nella visione del mondo africane.
Come si è già notato non è sempre chiaro se un testo abbia uno sfondo cristiano tradizionale o islamico e certamente non lo è quando è scritto in inglese. I testi con uno sfondo islamico chiaramente rintracciabile si concentrano sulla parola “Allah”. Una spiegazione di ciò si può trovare nel fatto che l'Islam è esattamente caraterizzato dall'enfasi su (e la dedica a ) un unico Dio. Ci sono appena poche testi che si riferiscono esplicitamente in modi diveso ad uno sfondo islamico. Il Sacro Corano e il profeta Maometto sono menzionati una volta e due slogans automonilistici si riferiscono al luogo santo della Mecca. Per quanto è rintracciabile, non ci sono slogans che si riferiscono ai versi del sacro Corano.
Oltre agli slogans che si riferiscono alla religione si possono vedere scritte che si riferiscono all'uomo e al suo mondo.
Il più popolare in questa categoria è il testo con un imperativo che raccomanda o perfino ordina un'azione da compiere.
Testi come :”siate onesti”, “siate gentili”, agite da persone che amano”, “Bowo braye”, “Obbedite alla legge”
e “ricordati i tuoi sei piedi” appartengono a questa categoria. Così q uesti slogans si possono leggere come
un'appello morale agli altri uomini o come un tipo di avvertimento che è basato su esperienze di vita.
Un tale avvertimento è per esempio: ”non si può nascondere il peccato”.
Gli slogans che si basano sull'esperienza di vita e che si possono collegare a contatti e modi interpersonali
formano un grandissimo gruppo. Si riferiscono a molti diversi aspetti della vita come dimostrano i seguenti esempi:
“una bella donna non sta mai con un solo uomo, perché?” “Adwuma bone ntese korono”, “Ahoofe aduro ne sika”, “solo è
infelice”, “dipende da chi conosci”, “amici oggi, nemici domani”, “la conoscenza è potere”, “la vita è guerra”
e “senza sudore niente è dolce”. Gli ammonimenti di questi slogans sono chiarissimi.
Come già si è fatto notarte nel capitolo precedente i proverbi e i detti hanno un ruolo importante nella cultura
Akan e gli slogn automobilistici sono collegati a questa cultura di proverbi e detti. Così non è sorprendente che
proverbi tradizionali siano una fonte di ispirazione per gli slogans e che gli slogans si riferiscano ai prioverbi.
Testi come "A“urubuo kosua…”, “Aboa aonnidua…”, “Kae dabi” e “Meko b” lo dimostrano.
La maggioranza di questo gruppo
di testi è scritto in un linguaggio Akan , perciò non è sorprendente che la loro stessa lingua tradizionale sia usata
per esprimere proverbi tradizionali. Oltre ai proverbi Akan si trovano parecchi proverbi inglesi nella collezione come
“Casa dolce casa” o “Se lo avessi saputo è sempre alla fine”. E' notevole che la quantotà di slogans che è ispirata dai
prverbi e dai detti è relativamente piccola in questa collezione. Sembra che gli slogans automobilistiici e i
proverbi siano soltanto due diversi rami dello stesso albero estetico nelle cultura Akan e niente di più.
I testi che esprimono relazioni interpersonali generali colpiscono perché la maggior parte di questi slogans sono segno
di mancanza di fiducia o di male per quanto riguarda gli esseri umani. Senza dubbio, l'appello al ruolo protettivo di
Dio o il carattere di ammonimento di questi testi è collegato. Il ritratto d'uomo espresso nei testi è che l'uomo
tende per natura al male e non ci si può fare affidamento. Esprimono la convinzione che gli altri uomini sono
costantemente inviadiosi ipocriti, maldicenti o interferiscono negli affari degli altri: “Come se ti amassero”,
“Attento agli amici”, “Nemici tutt'intorno”, “O paura del mio amico”, “Guarda queste persone”, "parlano di ciò che
non sanno”, “Nipa ie bad”, “Non fidarti di nessuno”, e “Qualunque cosa tu faccia la gente sparlerà di te”.
Questi slogans non sono esempi di alta opinione degli altri uomini. Così è straordinario trovare un testo che esprima
un atteggiamento di simpatia verso gli altri, ma tali eccezioni esistono come “Sii benedetto”, e “Ti auguro ogni bene”.
Una simile immagine emerge quando si considerano gli slogans che si riferiscono alle donne. Quando parlano delle
donne in genere i testi hanno un tono negativo: esempi sono “Temi le donne e lascia stare il serpente”, “Non credere
mai a una donna” e “Obaa ye eboro”. Ma accanto a questi testi ci sono riferimenti alle donne che si possono descrivere
come neutrali. Nella maggior parte dei casi si tratta di testi di nomi di fanciulle come “Giulia”, “Vittoria” o “Melania”.
slogans positivi in modo esplicito sulle donne sono esclusivamente quelli che riguardano la Santa Vergine o membri femminili
della famiglia come la madre, una zia o una sorella. Appena due esempi sono: “Dio benedica la mia affettuosa sorella”
e “La morte della madre è la fine della famiglia”.
Il ritratto generalmente negativo dell'umanità si può spiegare con la nota influenza delle forze del bene e del
male nella vita. Non è nemmeno sorprendente se si sa che le società africane hanno difficolta a ritrarre astrattmente
l'uomo. Ciò significa che un essere umano diventa umano soltanto quando ha un nome e un volto, cioè quando esiste una
concreta e reale relazione con una persona. La parentela in tutti i tipi di forme e a tutti i livelli
è una caratteristica centrale nelle società africane. Un uomo non ha relazione con un estraneo che non ha ancora
un nome e un volto. Così un estraneo e dapprima visto come una possibile minaccia e lo si avvicina con un'atteggiamento
sospettoso.
Tuttavia, numerosi slogans menzionano nomi di persone in modo neutrale o positivo.
Lo si può spiegare con il possibile aiuto di queste particolari persone per ottenere un auto. Non è sicuro ma testi come
“Un buon amico”, “Fratelli”, e “Un buon zio” lo suggeriscono. Quando questa spiegazine è vera questi testi si possono
considerare come espressioni di gratitudine.
Finalmente c'è un gruppo di slogans che si riferiscono a caratteristiche e virtù umane positive.
Alcuni sono collegati a dei riconoscimenti, poiché si possono riferire al modo in cui qualcuno ha ottenuto una vettura:
con “pazienza”, “fiducia”, “coraggio”, “disciplina” o usando “esperienza”, altri sono legati ad indicazioni geografiche.
Ma possono anche riferirsi ad esperienze di viaggio. ”Infatti molti Ghaneani hanno lasciato il loro paese per
lavorare (temporaneamente) e guadagnare denaro all'estero. Così questi slogans geografici possono riferirsi al
luogo dove si è guadagnato il denaro per comperare l'auto o il luogo di cui si sogna. A parte gli slogans di luoghi
biblici, tutti questi slogans geografici sono localizzati negli USA o in Europa. Ne sono esempi "Arizona" Chicago”,
“Sorprendente Amsrterdam”, “Londra”, “Città di Bruxell”, “Berlino” o “Danimarca”.
Completamente diversi da tutti questi sono i testi che sembrano avere un messaggio politico. Questo tipo di slogans non sono numerosi e per la maggior parte non sono di comprensione evidente. “Esercito non pensiero” è forse univoco ma uno slogans come “Castro”, non è affatto chiaro. La stessa oscurità si trova nei testi che riguardano termini come “Giustizia” e “Pace”. Naturalmente dichiarazioni di politica e giustizia sono rischiose. (Nel periodo in cui gli slogans furono raccolti il Ghana non era una democrazia ma aveva un unico partito). Così testi come “Esercito non pensiero” e “Vedo l'uomo ma non conosco il partito” sono notevoli. Un messaggio chiaramente politico si può trovare in “Mandela” e “Liberate Mandela”; forse anche “Gridate libertà” è politico.
Da ultimo, ma non meno importnti, sono gli slogans inclassificabili perché il loro messaggio sembra completamente senza senso e senza particolari messaggi. Non hanno un significato esatto ma lasciano spazio a infinite associazioni e interpretazioni. A questa categoria appartengono slogans come “Realmente”, “Contro”, “Via”, “Stella Azzurra” “Civile”, “Ottanta giorni”, “Grandi olimpiadi”, “Clessidra”, “Infatti”, “Burlone”, “Jet di terra”, “Oh! Cisco!”, “Pan Kake” e “Ragazzo tigre”
Se si chiede ad un autista in Ghana perché sulla sua autobobile è stato dipinto uno slogan
egli probabilmente risponderà: “Perché mi piace”. Questa risposta sembra dare una prospettiva a tutto
cuò che è stato detto prima.
Ma ciò che a uno piace si fonda sul proprio retroterra culturale. Alcune
sfacettature di questo retroterra culturale sono state presentate in questo articolo. Non è affatto completo ma
offre una cornice per comprendere gli slogans e riflettervi. Poiché questi testi sono espressione della ricchezza
della cultura ghaneana.
E la religione è molto importnte un questa cultura. Ci sono poche prove che gli slogans
automobilistici sono basati su trdizionali proverbi ghaneani, sebbene essi appartengono alla stessa tradixione
culturale di espressione estetica.
Ancor minor sostegno si può trovare in questa raccolta per l'opinione che alcuni
di questi slogans sono solo avvisi pubblicitari. Solo pochi slogans come “Lento ma sicuro” si può leggere in tal modo.
Ma varrebbe la pena di fare uno sforzo per una ricerca più approfondita nel retroterra di questi slogans automobilistici.