La natura dei miti africani

In Africa i miti concernenti l'Essere Supremo sono rari. E quando ci sono, si riferiscono alla sua attività di creatore, di legislatore e giudice. In compenso sono innumerevoli le leggende cosmogoniche e le storie inerenti a creature spirituali, geni, eroi civilizzatori e antenati fondatori. Sotto questo aspetto, la gente, nonostante la diversità delle etnie, esibisce un'unità di punti di vista sui due aspetti seguenti: da una parte c'è un numero molto limitato di miti divini; dall'altra parte le tradizioni ancestrali acquistano forza di legge in riferimento alla volontà di Dio che è stata comunicata, secondo quanto viene affermato, agli antenati fondatori.

Funzione degli indovinelli e proverbi

L'Africano disdegna un sistema di pensiero costruito su basi puramente concettuali ed è invece portato ad osservare realisticamente l'esistenza fin nei minimi particolari. Gli indovinelli, per esempio, hanno un potere più grande dei miti per inculcare all'Africano, fin dalla sua infanzia, la posizione centrale di Dio nel cuore dell'universo, in una visione globale di società integrata. Per di più, attraverso l'uso di indovinelli, il corpo umano viene visto come un universo in miniatura. Ecco alcuni esempi tratti dagli indovinelli dei Kongo e degli Yaka dello Zaire. Un Signore che possiede molti stati (Dio). Qual è la casa costruita da Dio che tiene su un solo palo? (fungo). Una cosa creata da Dio che non respira mai (pietra). Bambini creati da Dio che sorridono solo di notte (stelle). Una cosa creata da Dio che è visibile ovunque, ma sempre inaccessibile (orizzonte). Due bambini creati da Dio che sempre bisticciano su chi deve andare per primo (piedi). Bambini di Dio che stanno su due file e bisticciano sempre l'uno con l'altro (ciglia). Un campo creato da Dio dove non cresce alcuna cosa (palmo della mano). Un foresta creata da Dio, costantemente pulita di alberi, che sono sempre nuovamente in crescita (capelli).