L'identità del clan viene simboleggiata anzitutto dalla solidarietà,
dall'appartenenza effettiva al clan e all'etnia. È la carta d'identità
di membro del clan e dell'etnia, come lo sono alcune iniziazioni: i diversi
modi di incidere i denti, l'allungamento della testa (fatta ad arte) fra gli
Azande, i diversi tatuaggi facciali, le incisioni sulle braccia e sulloo
stomaco, gli ornamenti sulle orecchie, sul naso e sulle labbra.
Indubbiamente, la solidarietà è fino ad un certo punto esercitata
essenzialmente - ma non esclusivamente - fra i membri di uno stesso clan,
siano essi vivi o defunti; viceversa l'accoglienza, l'ospitalità e il
rispetto, valori tipici al genere umano, consacrano la dignità di ogni
individuo nella società e proclamano ugualmente i principi fondamentali
di onore e di vanto. Il rispetto, per esempio, è un tale valore fondamentale
che "senza di esso, anche l'amore è senza dignità".
Se la conformità con le tradizioni ancestrali porta benedizioni,
l'atteggiamento opposto è causa di una serie di punizioni e riprovazioni.
Al fine di evitare queste punizioni e allontanare i pericoli, il colpevole
deve semplicemente fare ammenda per l'offesa. Il primo atto di riparazione è
la confessione, il riconoscimento spesso pubblico del misfatto, anche se
commesso segretamente o anche solo nell'intenzione o nel desiderio, con o
senza incantesimo. L'ultimo atto è il sacrificio, quale ammenda dovuta a
Dio, ma attraverso la mediazione degli Antenati e degli spiriti, i quali sono
gli agenti ufficiali dei suoi desideri.
La rettitudine morale è socialmente sostenuta da un sistema che è ad un tempo
pedagogico ed ascetico, caratterizzato da tabù e interdetti rituali. Corone
d'erba, ciuffi di foglie appese ad un albero da frutta, liane annodate poste
attraverso il sentiero, sacchetti, corni e conchiglie contenenti vari
ingredienti (spine, artigli e becchi di uccelli predatori, zampe di lucertole,
crine di animali selvatici, pezzi di corteccia, denti di rettili), tutti
questi oggetti dal contenuto simbolico - in una società che non conosce la
scrittura - oggetti impropriamente chiamati "feticci" hanno un valore
pedagogico e ascetico che i membri percepiscono realmente, comprendono e
vivono come tali.
Secondo i luoghi dove sono posti, questi oggetti servono da segnali e avvisi
pubblici: possono significare "sentiero privato", "non entrare", "area
riservata", "pericolo", "tenersi lontano da questo terreno"; oppure "frutto
e larve non possono essere raccolti senza il permesso del proprietario", e
così via. Una cintura di pelle di serpente attaccata ai fianchi, una collana
di pelle di lucertola, un braccialetto d'erba o di radici di piante sono tutte
maniere per dire: "Io sono protetto e salvo contro cattivi incantesimi e
influenze occulte".
Piccole capanne (tempietti), con figure, posti al limite dei campi o dei
villaggi, simbolizzano protezione contro le stregonerie.
È a causa dell'ignoranza che, nei primi tempi, pionieri, missionari ed
etnografi, associarono oggetti di questa specie e le credenze ad essi unite,
alla superstizione. Questi oggetti, invece, hanno la loro ragion d'essere
in certe procedure ascetiche e pedagogiche, in una società globale dove ogni
cosa fa parte di un insieme e tutto è in tutto: il sacro nel profano, il
mondo spirituale e invisibile nel mondo materiale e visibile.
La connotazione ascetica - e il proposito che ne deriva - di questi oggetti risiede nel fatto che essi simboleggiano un invito concreto a rispettare le persone e la loro proprietà e a dar valore alla disciplina, all'autocontrollo e all'ordine; tutto ciò espresso in un linguaggio pittoresco e realistico, proprio delle culture di tradizione orale. Il sostegno ascetico contenuto in questi diversi oggetti stimola l'individuo a controllarsi e a superarsi, a mortificare i suoi desideri così che i suoi impulsi non possano prevalere nelle sue relazioni sociali.
In breve, l'intero sistema di tabù e interdetti forma in qualche modo un codice morale, o anche un meccanismo socio-morale di giustizia, in una società orale e globale dove la struttura pedagogica e ascetica ha valore di culto. Conseguentemente, essi servono da sostegno privilegiato ai movimenti profetici e sincretisti: infatti tali movimenti sono intesi a soccorrere le menti tribolate e l'appoggio che essi prestano ai loro membri è adatto alle comunità sottoposte a una crisi stressante, e minacciate di crollare per mancanza di riferimenti e di modelli essenziali alla loro sopravvivenza.