Un inviato da Dio e degli Antenati

Il profeta è accolto come il rappresentante autorizzato di entrambe le volontà: di Dio e degli Antenati. Egli afferma di essere stato incaricato della sua missione da un evento improvviso, qualche volta insistentemente ripetuto, ma sempre pressante e obbligante. Qualche volta in sogno, altre volte in una visione o tramite un episodio singolare o un segno non desiderato che rivela l'ordine mandato dall'alto: un essere misterioso si dirige sul prescelto e lo chiama ad agire, sia egli desideroso o riluttante. Tracciamo alcuni profili di questi profeti.

William Wadé HARRIS

Nel 1913 Harris, un metodista della Liberia, fornito della sua Bibbia, evangelizzò la regione meridionale della Costa d'Avorio, da cui fu espulso l'anno dopo. Della sua missione egli affermava: "Io sono un profeta, sto sopra tutte le religioni e sono libero dal controllo degli uomini. Io rispondo solo, a Dio attraverso la mediazione dell'angelo Gabriele. Quattro anni fa (nel 1910) fui improvvisamente svegliato durante la notte: vidi l'angelo custode in forma sensibile sopra il mio letto. Tre volte egli batté leggermente il mio capo e mi disse: "Io ti chiedo il sacrificio di tua moglie. Ella morirà, ma io ti darò altri che ti aiuteranno nel lavoro di cui stai per essere fondatore... io ti accompagnerò ovunque andrai e ti rivelerò la missione a cui tu sei designato da Dio, il Padrone dell'Universo che gli uomini non rispettano più. Dopo questa rivelazione, l'angelo mi riapparve diverse volte e poco per volta mi iniziò alla missione di profeta dei tempi moderni, l'era della pace".

Simon Kimbangu

"L'otto marzo 1921, Kimbangu, un catechista e membro della missione Battista inglese, vide in sogno uno straniero - né nero, né bianco e neppure meticcio - il quale gli ordinò di leggere la Bibbia, di predicare la parola di Dio e di guarire gli ammalati con l'imposizione delle mani". Iniziò il lavoro, non senza difficoltà. Il suo primo atto di guarigione produsse uno scoppio di entusiasmo e di speranza: "La gente veniva a lui da ogni parte, anche dall'Angola e dal Congo-Brazzaville. Le guarigioni e altri segni dell'azione dello Spirito si moltiplicarono. Questa fu la Pentecoste di Nkamba, iniziata il 6 aprile 1921". Il più impressionante segno dello Spirito fu la sua vittoria sulla credenza negli spiriti malvagi dei "feticci". Innumerevoli feticci furono gettati via all'ingresso dei villaggi e sulle strade. Arrestato, processato e condannato, Kimbangu fu mandato a più di 2.000 km. dal suo territorio; qui egli rimase prigioniero per trent'anni e morì dignitosamente nel 1961. Prendendo commiato dai suoi seguaci, egli disse loro: "Io vi lascio una cosa sola: il vangelo". E nella sua prigione egli fece questo commento che è tipico di tutti i profeti: "Io non sono che il servo di Cristo, niente di più". Legalizzata il 24 dicembre 1951, "la Chiesa di Gesù Cristo sulla terra secondo il profeta Simon Kimbangu" (E.J.C.S.K.), organizzata dai suoi figli e dai suoi primi seguaci, è membro del Consiglio Ecumenico delle Chiese sin dal 1968. Con i suoi 4 milioni di membri di nove nazioni africane e di diversi paesi europei, 1'E.J.C.S.K. ha messo la santa comunione nella sua liturgia dal 1971: "L'ostia è un pane fatto di mais e di banane e, non essendo permessa ai membri alcuna bevanda alcolica, il sangue consiste in miele mescolato con acqua". Nell'agosto 1977 il Kinbanguismo ha aperto una facoltà di Teologia, unitamente a un istituto di Pastorale, a Lutendele, a 30 km. da Kinshasa. Il corpo insegnante è risolutamente "ecumenico" e il decano è una donna-pastore della Chiesa riformata svizzera.

Dyigba Dawono - Maria Lalou

Dyigba DAWONO, una donna della Costa d'Avorio, è conosciuta come Maria Lalou (cenere). Catecumena cattolica e guaritrice rinomata, ella guariva tutti gli ammalati per mezzo di un'acqua miracolosa mescolata con piante ridotte in cenere, che ella distribuiva senza alcun profitto. La nascita, nel 1923, del culto ALYS DEIMA - o semplicemente Deima- coincise con una rivelazione in cui Gesù Cristo, luminoso e splendente, le apparve e si lamentò che i riti cristiani praticati dalle grandi Chiese non fossero secondo gli insegnamenti divini. Dopo ciò, la sua vita privata subì una reale metamorfosi: fino alla sua morte (24-01-1951) ella indossò un vestito speciale, mangiò da sola e praticò molte austerità, non prese più cibi salati e conditi e neppure carne; rinunciò anche a qualsiasi relazione sessuale e rimase nubile. I suoi seguaci celebrano cinque servizi di preghiera e inni nelle loro cappelle, alla domenica e al venerdì. Bevono la sua acqua medicinale e ne tengono un po' anche a casa loro e davanti ad essa fanno una preghiera spontanea, ogni mattina. Al venerdì prendono una sorsata di quest'acqua come profilassi contro le influenze malefiche.

Mpeni Dambele

Mpeni DAMBELE, del Mali, sacerdote del culto tradizionale, stava coltivando il suo campo quando, secondo le sue parole, "una persona piccola e piuttosto anziana improvvisamente afferrò il mio polso, e io caddi per terra. Il piccolo uomo poi mi indicò delle medicine che io dovevo dare ai malati e alle donne sterili, e anche dei sacrifici a cui dovevo presiedere al fine di invocare la pioggia o per rendere fertili i campi. Egli mi disse pure che dovevo rispettare le usanze, prendermi cura degli anziani, dei malati e degli emarginati, e obbedire ai capi; e per ultimo, che uomini e donne non dovevano fare insieme il 'male'. Le parole che io insegno mi sono state rivelate da quell'uomo, che in seguito scomparve nel tronco di un 'karité' pianta rituale). L'albero da quel momento seccò".

Ta Malanda

Ta MALANDA, un uomo che rifiutava il titolo di "profeta", preferendo chiamare se stesso "aiuto dei preti". Cattolico fervente, si comunicava ogni giorno. Passò parte della sua giovinezza a Kinshasa, in stretto contatto con i Gesuiti, sia come giardiniere che come membro della 'Legio Mariae'. Nel 1955 egli abbandonò la sua professione di giardiniere e meditò in privato, essendo stato impressionato dall'enciclica di Pio XII° sull'efficacia della preghiera e del rosario. L'anno seguente, S.Antonio gli ingiunse di costruire una chiesa, di curare gli ammalati e di predicare la conversione a Gesù Cristo. Nel 1958 egli ebbe una nuova visione: il Papa in persona gli diede una croce di rame e lo mandò in missione. Il giorno seguente, un parente che venne a visitarlo gli mostrò una croce che aveva trovato per caso, lungo la strada. Ta Malanda la riconobbe, l'afferrò e la tenne sempre con sé. Poi cominciò a predicare e la sua fama aumentò. Arrestato nel 1959, egli venne espulso da Brazzaville e mandato al suo villaggio nativo di Nkakata, dove ricevette dal Vescovo l'incarico di catechista.
Egli voleva liberare il suo popolo, ossessionato dall'angosciante problema della stregoneria. Con la Croce - da cui il suo movimento prende il nome Croix-Koma (= inchiodare alla croce) -egli fondò un movimento paraliturgico con ritiri spirituali di sette giorni in cui inserì vari esercizi: preghiera, canto, esorcismo e predicazione carismatica, basata sul Vangelo. Questo ritiro termina con la cerimonia di rinuncia solenne: il credente tiene la croce in una mano e pone l'altra su una bara, si impegna sulla Croix-Koma a rinunciare a Satana, alle pratiche malvagie e a una vita licenziosa, mentre il celebrante intona: "Inchioda la croce nel tuo cuore, altrimenti la croce inchioderà te".
Croix-Koma è una paraliturgia cristiana adattata alle necessità della popolazione locale. Essa vuole liberare le menti dall'ossessione e dalle pratiche "magiche" attraverso la preghiera e l'attaccamento a Gesù Salvatore. Migliaia di credenti, di tutte le confessioni, incessantemente frequentano questi ritiri. Dopo la morte di Ta Malanda, gli successe suo figlio, Ta Malela, il quale mostra lo stesso fervore. Il numero dei seguaci sta diminuendo, ma questo è perché la maggior parte degli abitanti è già stata esorcizzata e immunizzata contro la stregoneria e gli incantesimi.