La riconoscenza del Serpente

Sapete perché si dice che é meglio far del bene ad un animale selvatico piuttosto che ad un essere umano? Conoscete l'origine di questo detto?
C'era una volta un cacciatore. Era povero, molto povero. Non sapeva veramente come fare per uscire dalla sua povertà. Si chiedeva spesso:
- Ma cosa devo farmi per sbarazzarmi da questa povertà in cui sono rinchiuso?
Decise di abbandonare il villaggio. Andò in foresta. costruì un cascinale, e vi si stabilì con la moglie, vivendo così loro due soli.
Caro mio! Ogni giorno andava a caccia. Un giorno camminando per la foresta, vide una buca nella quale si trovavano un uomo, Serpente e Topo. Essi dissero al cacciatore:
- Cacciatore, per favore, facci uscire di qui.
- Ma cosa fate lì dentro?
L'uomo del villaggio gli gridava:
- Cacciatore, ti prego, tirami fuori per primo.
Serpente lo incalzava:
- Cacciatore, ti prego, tirami fuori per primo.
Topo non smetteva di gridare:
- Cacciatore, tirami fuori per primo.
Il cacciatore disse allora:
- Amici miei, come devo fare? Anch'io sono un uomo. Non posso tirar fuori gli animali selvatici e lasciare il mio simile. Farò dunque uscire prima l'uomo del villaggio, poi gli altri.
Caro mio! Cominciò a tirar fuori l'uomo del villaggio. Poi fece uscire Topo, e per ultimo Serpente.
Quando tutti furono usciti gli dissero:
- Poiché ci hai fatto del bene, te lo renderemo.
L'uno disse:
- Ti renderò il bene che mi hai fatto.
L'altro disse:
- Anch'io te lo renderò.
Tutti promisero la stessa cosa. Cacciatore rispose:
- Per me va bene. Vi ho aiutati ad uscire e tutto è finito.
Continuò il suo cammino e sparì in foresta. Alcuni giorni dopo, mentre dormiva ancora, sua moglie, il mattino presto, si alzò per scopare attorno alla casa. Arrivata nel cortile... restò senza fiato: un enorme quantità di danaro era là davanti a lei.
- Ma cos'é questa cosa così straordinaria?
Caro mio! Dimenticò di scopare, gettò la scopa in un angolo e rientrò precipitosamente in casa. Si avvicinò al letto e svegliò il marito gridandogli:
- Alzati, alzati!
- Ma cosa ti prende, rispose il marito, non ti ricordi che ieri sono rimasto a lungo in foresta e che, al mio ritorno, ero stanco morto? Sto riposandomi e tu vieni a svegliarmi?
- Alzati in fretta, ti dico, riprese la moglie.
La donna entrando in casa aveva camminato sopra il denaro e qualche biglietto era rimasto attaccato ai suoi piedi. Mentre svegliava il marito i biglietti si erano staccati e caduti a terra. Il marito, vedendoli, si gettò dal letto per raccoglierli. La moglie gli gridò allora:
- E' questo che fai? Sono questi soldi che hai visto che raccogli? Esci fuori a vedere cosa c'è nel cortile!
Caro mio! Il cacciatore uscì: un enorme quantità di denaro si trovava nel cortile.
Caro mio! Si misero a raccoglierlo febbrilmente. Raccolsero per molto molto tempo. Riempirono tutto ciò che avevano. Non sapevano più dove metterlo. Raccolsero quello che restava in un mucchio. Il cacciatore andò a cercare sotto il letto qualche straccio per avvolgere il denaro. Guardando sotto il letto ... ecco Topo là accovacciato. Disse al cacciatore:
- So io, sono venuto a pagare il mio debito, sono venuto a renderti il bene che un giorno mi hai fatto.
Cacciatore non sapeva come ringraziare Topo. Topo aggiunse:
- Ora non ti devo più nulla. Un giorno mi hai fatto del bene, non ho dimenticato, oggi sono venuto a rendertelo.
- Bene, rispose Cacciatore.
Alcuni giorni dopo Cacciatore ritornò al villaggio per costruirvi una casa a due piani.
Caro mio! L'uomo che era stato tolto dalla buca, un giorno andò a trovare il Re e gli disse:
- Maestà, ho sentito che hanno rubato il tuo denaro. Ebbene è Cacciatore, è lui il ladro. Va a vedere la casa che sta costruendo, una casa a due piani. E' col denaro rubato che è venuto qui a costruire la sua casa.
- Veramente?, chiese il Re.
- Te lo assicuro sulla mia parola. Se pensi che non dica la verità, allora manda a cercare Cacciatore.
Caro mio! andarono a catturare Cacciatore. Mentre era condotto dal Re, improvvisamente Serpente sbucò sulla strada e domandò:
- Cacciatore, perché cammini piangendo?
Rispose :
- Mio caro, vivevo in un cascinale in foresta. Un giorno Topo, sai quello che avevo tirato fuori dalla buca, un giorno è venuto e mi ha portato del denaro dicendomi che era il suo bene che mi rendeva. E' a proposito di questo bene che oggi il Re ha mandato qualcuno a cercarmi, perché, dicono, ho rubato il suo denaro, ed eccomi qui.
Serpente gli sussurrò:
- Ho capito. Se è di questo che sono venuti ad accusarti, continua la tua strada, ma non piangere più. Ecco un farmaco, mettilo in tasca, Arrivato dal Re, incominceranno ad interrogarti. Quando ti alzerai per rispondere, io andrò a mordere il piede del figlio del Re, del figlio che ama, quello in cui ha riposto tutta la sua speranza. Una volta che l'avrò morso, sta sicuro che più nessuno parlerà di ucciderti. Tutti si raduneranno attorno al principe. Quando se ne saranno andati tu allora dirai: . Ti diranno allora di prepararla. Tu risponderai che per confezionare il tuo rimedio ti occorre il sangue di un delatore.
Cacciatore rispose:
- Ho capito, tutto quanto hai detto lo tengo qui in testa.
Caro mio! Cacciatore arrivò dal Re. Gli abitanti del villaggio si riunirono. Cacciatore fu convocato e si cominciò ad interrogarlo.
- Fratello Cacciatore, sei diventato ricco, come hai fatto a procurarti tutto il tuo denaro?
Mentre gli facevano queste domande, i boia affilavano le loro sciabole. Sapevano che quel giorno avrebbero lavorato. Proprio mentre Cacciatore stava per alzarsi e rispondere alle domande, si udì un urlo improvviso: muore muore muore... Tutti si chiedevano:
- Ma cosa c'è?
- Il figlio del Re è stato morsicato da un serpente!
Si lasciò Cacciatore solo e tutti si precipitarono là dove si trovava il figlio del Re: era là seduto sulle ginocchia di una donna.
- Eh! Che fare, si domandavano tutti.
Cacciatore disse allora:
- Io posso aiutarvi. Se non fossi così legato, se non mi trovassi in queste condizioni, ho con me un farmaco col quale posso preparare una medicina per curare il principe.
- Bene, risposero.
Venne ordinato di slegarlo e di mandarlo dal principe. Cacciatore fu slegato. Arrivò dal principe. Gli domandarono:
- Dici che puoi preparare una medicina, preparala che vediamo.
Rispose:
- Sono libero di parlare? Se posso esprimermi liberamente allora vi dico che per preparare la mia medicina mi occorre il sangue di un delatore.
- Ma dove trovarlo?, si domandavano.
Il Re era là al suo fianco. Disse:
- Come, dove trovarlo? L'uomo che l'altro giorno è venuto a dirmi che tu avevi rubato il mio denaro, non è forse un delatore? Andate a cercarlo e conducetelo qui.
Si catturò il delatore e fia! La sua testa cadde.
Caro mio! Cacciatore prese il suo farmaco. lo mescolò col sangue del delatore e preparò una medicina che spalmò sul piede del principe. Il principe si alzò immediatamente guarito. Il Re disse allora a Cacciatore:
- A causa del bene che ci hai fatto non possiamo più ucciderti. Tu stesso hai salvato la tua vita. Sei libero.
Ecco perché si dice che è meglio fare del bene ad un animale selvatico, piuttosto che ad un essere umano.

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