Origine del re e della regina

Ascoltate tutti molto bene! Sapete in che modo il Re e la Regina sono arrivati in questo mondo? Ebbene, ve lo spiegherò affinché lo sappiate.
Nei tempi antichi, quando Dio ci ha creati, noi tutti vivevamo là nel mondo. In quei tempi non avevamo un signore da servire. Tutti gli uomini vivevano, ognuno per conto suo, e ognuno era signore di sì stesso. Uomini, donne, noi tutti non servivamo che noi stessi.
Ma un giorno...eravamo là da lungo, lungo tempo...ecco che il vento non soffia più, la pioggia non cade più. Guardiamo verso il cielo. Mio caro! Ciò che sta per accadere...è qualcosa di veramente insolito.
Un bambino, che si trovava in quel posto, ha visto questa strana cosa. Vedeva uno strano oggetto venire giù. Si mise allora a correre: cri cri cri cri...Disse a suo papà:
- Eh, papà, guarda, vieni a vedere la cosa che sta per scendere e posarsi laggiù, ho paura!
E si rifugia nelle gambe di suo papà. Costui rispose:
- Ma che cosa hai visto? Sei qui a casa tua, io sono qui a casa mia, quando abbiamo finito di vederci, ognuno si ritira per suo conto. Ma qual è dunque questa cosa strana che hai visto per venire così a parlarmene?
Rispose:
- Papà! Ho paura di questa cosa. Io sono un bambino e sono venuto avvertirti.
Il padre rispose:
- Bene, poiché hai pensato bene di venire ad avvertirmi, andiamo affinché anch'io possa vedere.
Partono da casa: cri cri cri cri...Una volta arrivati, il bambino dice:
- Papà, guarda! Vedi la cosa lassù nel cielo com'è? Osserva bene, sta scendendo!
Il padre osserva, osserva...
- Dov'è, non la vedo?"
Il bambino riprende:
- Ma non vedi come sta scendendo?
Guarda attentamente e vede! Preso da improvvisa paura, si mette a correre. Mette le gambe al collo e via: cri cri cri cri...Va a trovare un anziano, vecchio, vecchio. Era là solo nella sua dimora. Gli dice:
- Mio signore, mio signore, vieni a vedere la cosa strana che viene dal cielo e sta per posarsi laggiù.
- Non dire, mio signore. Noi siamo qui nel mondo, ma nessuno comanda nessuno. Ognuno è signore di sì stesso. Allora, se qualcosa sta scendendo dal cielo, in che cosa mi riguarda?
L'altro dice:
- Eh, ti prego, vieni a vedere!
Il vecchio risponde:
- Bene! poiché sei venuto a comunicarmi ciò che hai in testa, andiamo a vedere!
Mio caro! Anche lui parte. Una volta arrivati laggiù...mio caro!
C'è veramente qualcosa di misterioso che scende dal cielo. Prima un grande manto tutto dorato, poi una pelle di bue...mio caro! Poco dopo, ecco un seggio ricoperto d'oro...cirim! Si è adagiato là. Dopo un po' di tempo una coda d'elefante...vum! cirim! La coda è caduta là. Dopo un altro poco ecco dei sandali che si staccano da qualche parte e cadono!
Eh! tutto questo è veramente inconsueto e straordinario. Tutti questi oggetti discesi dal cielo...che mistero! Che fare? Allora dicono:
- Bene! poiché la cosa è fatta ed è capitato così, signori, bisogna decidere qualche cosa. Nell'antichità, quando il Signore Dio ci ha creati, nessuno comandava nessuno. Ognuno serviva se stesso, e soltanto se stesso. Oggi, qui nel nostro villaggio, degli oggetti insoliti sono discesi dal cielo. Un bambino è andato a chiedere aiuto a suo padre. E' dunque andato a vedere suo padre. Costui è andato a consultare il più anziano del villaggio. Anche lui è venuto e ha visto. Dunque poiché le cose stanno così bisogna che tutti ci riuniamo e che prendiamo una decisione: il vecchio che è stato testimone di questi fatti misteriosi, succeduti davanti ai suoi occhi, questo vecchio dunque, deve poter prendere questo affare in mano quando saremo tutti riuniti.
Mio caro! Eccoli tutti in cammino dal vecchio. Sono dunque andati a vedere il vecchio. Arrivano e gli spiegano il problema.
Risponde:
- Non sono mica io il vostro capo, questa questione non mi riguarda.
Rispondono:
- Eh, signore, ti preghiamo! Se la morte arriva, allora tutti, tutti periremo.
Rispose:
- Bene, ho capito. Se dite che devo accettare, d'accordo, ma tutti dovete seguirmi. Quando stenderò la mano, voi tutti stenderete la vostra. Quando la mia mano toccherà il manto, così con la punta delle dita, bisogna che tutte le vostre mani lo tocchino nello stesso momento. Se le nostre mani toccheranno l'oggetto nello stesso tempo, e se voi non mi lasciate solo, se non muoio, allora saprò che questa cosa è una buona cosa, e che è Dio che ce l'ha mandata.
Aveva parlato. Tutti risposero che avevano capito il problema.
Mio caro, eccoli che partono e arrivano laggiù. La mano del vecchio si alza. Tutte le altre mani si alzano. La sua mano è tesa. Tutte le mani sono tese. Tutti stanno per toccare il grande manto: è una grande toga dorata...Tutti toccano...ma appena le loro mani hanno sfiorato il manto... ecco che tutti sono fuggiti, e il vecchio è rimasto solo. Sono scappati e hanno lasciato il vegliardo solo, là col suo manto: non poteva liberarsene, né deporlo a terra, era caduto su di lui. Il vecchio rimase là, piegato in due, a lungo, a lungo...
Il giorno seguente, la gente disse:
- Signori, dobbiamo andare a vedere il vegliardo, per vedere se è morto, o cosa gli è capitato.
Partono. Arrivati... il vecchio era ancora là, non era morto. Disse loro:
- Signori, avvicinatevi, infatti questa cosa è buona, vedete, sono ancora qui.
Uno del gruppo prese la parola e disse:
- Poiché il vecchio è al centro di questa faccenda e che noi l'abbiamo abbandonato, poiché ancora oggi continua a tenere il manto, è giusto che gli diciamo di sedersi sul seggio, il seggio che Dio ha inviato. Che metta i sandali ai piedi e la coda dell'elefante nella mano. Sappiamo che ha più coraggio di noi tutti. Se qualsiasi cosa succederà in seguito, siamo certi che ci guiderà e ci aiuterà a risolvere i nostri problemi.
Allora il vecchio disse:
- Voi volete proprio uccidermi! Cosa volete ancora? Da quanto avete detto, volete la mia morte, desiderate che muoia d'una morte rapida, è per questo che siete fuggiti tutti e che mi avete lasciato solo. Va bene, mi sederò sul seggio, se muoio, voi che mi guardate, tirerete profitto dalla mia morte. Se non muoio, ne trarrete le conseguenze.
Il vecchio si assise allora sul seggio, mise i calzari, prese la coda dell'elefante nella mano...Durante otto giorni...era sempre là...Gli si offre e lo si riveste di un grande manto...lo si va a visitare a lungo, a lungo...Un mese dopo...era sempre là...Un anno dopo...era sempre là. Alla fine conclusero:
- Veramente è Dio che ci ha inviato questa cosa. Dunque il nostro vegliarlo che ha affrontato il pericolo davanti a noi, e sul quale si è posto il manto, di cui noi tutti avevamo paura, lui solo ha fatto tutto il suo possibile per afferrare il manto e tenerlo sul suo corpo. Ora riconosciamo tutti che è il nostro capo, è lui che ha salvato il villaggio. Prima ignoravamo tutte queste cose. Ed era per questo che ognuno di noi non ubbidiva a nessuno. A partire da oggi e per sempre, bisogna che seguiamo il nostro capo. poiché il vegliardo che Dio ci ha dato ha preso il rischio, è giusto che sia lui a proteggerci e a guidarci. Dobbiamo riconoscere che è Dio che ci ha inviato questo capo, e che è lui il solo degno di essere nostro sovrano. A partire da oggi tutti devono ubbidirgli e servirlo.
Erano tutti là. Uno si alza e va a porsi al suo fianco, un altro pure va a mettersi al suo servizio.
Ecco come il Re è giunto in questo mondo.
Per quanto concerne la Regina, ecco come le cose si sono svolte. Nel villaggio c'era una vecchia. Si mise a parlare con una voce dolce e disse:
- Questo anziano ed io siamo i più vecchi di tutto il villaggio. Questo vecchio, avete voluto farlo morire, ma non è morto. Dunque, io che sono una donna, resterò al suo fianco.
Effettivamente dopo che la donna ebbe parlato, tutti furono d'accordo. Risposero:
- Su quanto hai detto, siamo tutti d'accordo.
Tutti si sono coricati. Verso l'alba vanno verso il luogo dove il vegliarlo dimorava. Il giorno si leva. Arrivano nel luogo dove si trovava il capo. Gli anziani che si mettono al suo fianco, notano che vicino al capo c'era un nuovo seggio, diverso da quelli che avevano l'abitudine di vedere. Era dunque diverso: un lato era ricoperto d'oro, l'altro lato pure era ricoperto d'oro. Davanti al seggio c'era una pelle d'animale. Dissero allora:
- Signora, avevi detto che ti saresti messa accanto al vecchio, ma ecco ancora qualcosa di strano che è capitato. Abbiamo timore di quello che possa ancora succedere. Siediti dunque al suo fianco,(sul nuovo seggio).
Rispose:
- Bene! Sono d'accordo. Mi sederò vicino a lui. Una volta che sono vicina, se non muoio cosa farete allora?
Andò dunque a sedersi accanto al vecchio. Restò assisa a lungo. Il tempo passò. Trascorsero insieme tre anni. La donna era sempre accanto al sovrano. Allora tutte le donne, giovani e vecchie, dissero:
- Visto ciò che ha fatto la nostra sorella maggiore, bisogna che tutti decidiamo di seguirla. Adesso sappiamo che la donna che Dio ci ha inviato è capace di darci dei consigli e guidarci. Se abbiamo dei problemi da regolare, sarà lei a giudicare, lei che è andata là accanto al sovrano. A partire da oggi e per sempre, voi donne, qualunque siate, ecco la vostra Regina.
Una volta che le vecchie ebbero parlato, tutte le donne compresero. E' da allora che la responsabile delle donne è chiamata Regina, e il responsabile degli uomini è chiamato Re.
Ecco l'origine del Re e della Regina. Ecco il senso del racconto. Sono io Kwaku François che ha narrato questa storia.

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