Ragno e la sua testa nell'ano

Sono originario di Ndakro. Mi chiamo Koffi Nda Mokassa, detto Awalas. Sono io che sto narrando questa storia. Eccomi qui pronto a raccontarla.
Un temo c'era una grande siccità. Eravamo nella stagione secca e non si trovava una goccia d'acqua.
Due geni decisero, un giorno, di andare a scavare un pozzo. Se ne andarono lontano, lontano, nel cuore di una grande foresta. Portarono con loro due zappe, due picconi, e tutto l'occorrente per scavare un pozzo.
Scavarono a lungo, a lungo. Mentre stavano per trovare l'acqua, ecco che nei paraggi, si trovava Ragno a caccia. Mentre Ragno camminava in foresta, sentiva una flebile eco lontana, come se qualcuno stesse cantando: zen zen zen zen ...
Ragno disse fra sé:
- Sento l'eco di un canto che viene da laggiù, voglio andare a vedere.
Si avvicinò senza far rumore e intese il loro canto. I due geni cantavano:

ASAMANDE KURU ANDE
ASAMANDE KURU ANDE
BO BO BO
ASAMANDE KURU ANDE
BO BO BO
ASAMANDE KURU ANDE

I due geni cantavano e scavavano con ardore. Il sudore colava dalla loro fronte. Ragno si avvicinò e disse loro:
- Eh! Signori miei, vengo ad aiutarvi a scavare il vostro pozzo.
Nel nostro paese non si trova acqua da bere. Dunque vi aiuto a scavare il pozzo, cos'ì avrò anch'io un po' d'acqua da bere.
Ragno entrò nel pozzo. Scavarono tutti insieme a lungo, a lungo, fino a trovare l'acqua. Alla fine uno dei geni disse:
- Ragno, sei venuto a proporti come aiutante e noi ti abbiamo accolto.. Ora abbiamo terminato di scavare il pozzo e abbiamo trovato l'acqua. La nostra ora è venuta. Dobbiamo tornare a casa. Ora che abbiamo finito di lavorare ti raccomandiamo di non cantare mai più la canzone che hai sentito. Se la canterai, la tua testa cadrà. Una volta caduta non troverai nessuno che te la rimetta al suo posto.
- Ho capito, rispose Ragno, non canterò.
Ragno prese il cammino di ritorno e camminò a lungo, molto a lungo. Ad un certo momento si mise a cantare sottovoce il canto dei geni. Improvvisamente la testa si staccò dal collo e cadde. Proprio in quel momento sopraggiunsero i geni. Gli dissero:
- Ragno, non ti avevamo avvertito di non cantare la canzone? Hai voluto cantarla ugualmente, ed ecco che la tua testa è caduta. Per questa volta te la rimettiamo a posto, ma non cantare più. Se canterai ancora, per te sarà finita.
Ragno rispose:
- Ho capito, non canterò più, vado diritto a casa.
Continuò la sua strada. Giunto là in mezzo alla strada intonò di nuovo la sua canzone, ma con una voce appena percettibile. Hop! Di colpo la sua testa si staccò e cadde.
- Eh! signori geni, la mia testa è caduta di nuovo, venite in mio aiuto.
I geni arrivarono. Ragno disse loro:
- Hum! La mia testa è caduta, vi supplico, rimettetela a posto. A partire da adesso vi prometto che non canterò mai più.
I geni rimisero la testa a posto. Ragno riprese per la terzo volta la strada del villaggio. Giunto nei pressi del villaggio, intonò ancora una volta la canzone. Ma questa volta cantò in termini velati e con appena un filo di voce, per evitare di farsi sentire dagli abitanti del villaggio:

HO PRESO UN PO' DI RISO
L'HO DEPOSTO IN UN CROCEVIA
HO DETTO: GHIEDU VA A PRENDERLO
GHIEDU HA ROVESCIATO IL RISO
HO PRESO UN BASTONE
E HO COLPITO GHIEDU
ORA GHIEDU E' MORTO
HO AVUTO UN NOME
HO AVUTO UN NOME
GHIEDU E' MORTO
MIO FIGLIO GHIEDU E' MORTO
HO AVUTO UN NOME
MIO FIGLIO GHIEDU E' MORTO

Ragno vedendo la testa sempre al suo posto intonò di nuovo la prima canzone, ma molto sottovoce, per non farsi sentire da quelli che erano nei dintorni:

ASAMANDE KURU ANDE ASAMANDE KURU ANDE
BO BO BO
ASAMANDE KURU ANDE
BO BO BO
ASAMANDE KURU ANDE

Improvvisamente la testa si staccò e pluf! cadde a terra. Ragno guardò a sinistra a destra, a destra a sinistra, ma non vide nessun genio. Pensò:
- Come devo fare con questa testa? Che farne? M'è rimasta qui in mano.
Prese allora la testa e la nascose nell'ano.
Ecco la ragione per cui nell'ano di Ragno c'è una protuberanza: è la sua testa che vi è nascosta.

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