Anima, Granchio e la Strega

Conoscete la causa per cui la potenza del male è entrata nel mondo?
E sapete come mai i capelli bianchi hanno fatto la loro apparizione nel mondo?
E' la ragione di tutto questo che vi voglio spiegare e rivelare.
Un tempo vivevano nel mondo tre fanciulle. Esse abitavano insieme e facevano tutto insieme. Una di queste fanciulle si chiamava Anima. Le tre fanciulle facevano tutto insieme, ma Anima non era benvoluta dalla altre due. Lei però non lo sapeva. Quando le si chiedeva qualcosa rispondeva sempre che erano amiche.
In quel tempo c'era la carestia, come oggi. Era ormai tempo di mangiare gli ignami selvatici.
Fra le fanciulle, due sapevano riconoscere gli ignami selvatici, perché erano già andate a cercarne. Anima, invece, non era mai andata a raccoglierne, e non conosceva gli ignami selvatici.
Le tre fanciulle partirono insieme a cercare gli ignami in foresta. Strada facendo, mentre erano già quasi arrivate, le due fanciulle dissero ad Anima:
- Quando troverai gli ignami e li dissotterrerai se, spezzandoli, senti che fanno kpo kpo kpo... allora quegli ignami non sono buoni. Mentre quelli che, una volta dissotterrati, quando li spezzi, senti che fanno ionnnnn.... e esce dell'acqua, allora sappi che quelli sono buoni.
Di fatto le fanciulle stavano ingannando Anima, ma lei non lo sapeva.
Caro mio! Le fanciulle sono partite.
Ecco che tutti gli ignami che Anima dissotterrava e spezzava, facevano kpo! Ne prende uno, lo spezza: kpo! Ne prende un altro, lo spezza: kpo!
Eh! Caro mio! La fanciulla sta soffrendo. Non trova buoni ignami da portare a casa. Quando aveva terminato il lavoro, aveva trovato solo pochi ignami che avevano fatto ionnnn.... erano proprio pochi, pochi. Una volta terminato di raccogliere gli ignami le fanciulle avevano fissato un luogo per ritrovarsi. Dovevano incontrarsi in un crocicchio poco lontano.
Arrivate al crocicchio, una fanciulla prende un igname e lo spezza. Si sente: kpo! L'altra prende un igname e lo spezza: kpo! Anima se ne va a prendere i suoi ignami: ionnnn.... Eh! Ma che storia è questa? Anima dice allora:
- Ah, è così, mi avete ingannata. Oggi, quando arriverò a casa, mia mamma mi picchierà. Poiché mia mamma mi picchierà, ritorno e vado a cercare i miei ignami. Adesso so che erano buoni. Infatti tutti gli ignami che avevo spezzato facevano: kpo!
- Sì, rispondono, è vero, ma noi non possiamo fermarci qui ad attenderti, andiamo avanti, dobbiamo arrivare a casa.
- Bene, quando arriverete all'incrocio di strade che si trova laggiù, prendete delle foglie e deponetele a terra, là sulla strada che non bisogna prendere, e lasciate aperta la strada che voi prenderete.
Le due fanciulle risposero affermativamente.
Conoscete la persona che abita laggiù nella foresta? C'è una vecchia che si chiama Futufutu Kranajima Kokosaki. Questa donna è una grande strega, una delle più malvagie streghe che esistano nel mondo.
Quando Anima arriverà all'incrocio, là sulla strada che deve prendere per arrivare a casa, troverà dei rami spezzati che chiudono la strada buona, mentre è rimasta aperta la strada che conduce al villaggio della strega, perché è quella strada che vogliono che prenda.
Anima ritorna con gli ignami. eccola all'incrocio. Prende la strada indicata. Caro mio! Arriva laggiù dalla strega. Il suo sedere era largo come di qui a laggiù. Mai nessuno aveva parlato ad Anima di questa strega, mai nessuno l'aveva vista. Ecco Anima davanti alla donna. La donna chiese:
- Figlia mia, come mai da queste parti? Come mai sei arrivata fin qui a casa mia? Qui nel mio villaggio, mai nessuno è venuto!
- Nonna, siamo andate a raccogliere ignami selvatici, le mie compagne mi hanno ingannata, e sono arrivata qui da te.
- Bene, disse la donna.
Anima non sapeva proprio cosa fare. Là accanto c'era un focolare. Anima preparò i suoi ignami. Una volta terminata la cottura, mentre si accingeva a mangiare, la vecchia disse:
- Amica mia, resta lì, in piedi, tranquilla. Adesso prendi i tuoi ignami e deponili qui davanti a me.
Anima prese gli ignami e li depose davanti alla donna. La donna disse:
- Di' il mio nome! Se non dici come mi chiamo non mangerai di questi ignami.
Cosa poteva fare? Come poteva una persona che non aveva mai messo piede in quel posto dire il nome della donna? Come fare per conoscere il suo nome?
La donna disse allora:
- Ho capito, vedo che non mangerai di questo cibo!
La vecchia allora... djum! ha tutto divorato d'un sol colpo, senza nulla dare ad Anima.
Così per tre giorni di seguito. Quando mangiava non dava mai nulla ad Anima. Anima, quando andava al fiume, erano i resti del cibo rimasti attaccati in fondo alla marmitta, era questa roba che Anima raschiava per mangiare.
Un giorno mentre era al fiume, ecco che laggiù nell'acqua, si trovava Granchio. Granchio le chiese:
- Ma come! Come mai, ragazza mia, ogni volta che vieni al fiume, raschi ciò che è rimasto incollato sul fondo della marmitta?
Anima raccontò a Granchio ciò che le era capitato.
Granchio disse:
- Eh! Questa ragazza non sa cosa sta per capitarle. L'hanno fatta soffrire a sua insaputa. Attenta a quel che ti dico. Ti insegno come devi comportarti e cosa devi fare. Ascolta bene, che ti spiego tutto. Il giorno in cui festeggerà il suo anniversario e farà una grande festa, quando preparerà molto cibo, in quel giorno le dirai: nonna non sei tu che chiamano Futufutu Kranajima Kokosaki? Appena avrai così parlato vedrai cosa succederà.
In quel tempo, laggiù a casa, suo padre e sua madre avevano fatto i suoi funerali. Avevano detto: nostra figlia è morta. Erano partiti alla sua ricerca. L'avevano cercata a lungo, a lungo, ma non l'avevano trovata.
Un giorno la donna fece una festa. Ma non era la festa grande. disse:
- Figlia mia, se non proclami il mio nome, credo che non mangerai di questo cibo.
Anima, non disse nulla. Ecco che un giorno la donna uccise un grosso bue. Preparò il cibo ed ordinò ad Anima di cuocerlo. Prese in seguito la carne e la pose davanti a lei. Poi disse:
- Ascolta bene ciò che ti dico. Se non pronunci il mio nome alla prossima festa sarà te stessa che ucciderò, e non più un bue.
Allora Anima ebbe paura. Fece qualche passo indietro e disse:
- Nonna, senti, non sei tu che chiamano Futufutu Kranajima Kokosaki?
Si mise a urlare:
- Eh! Mi hai uccisa, mi hai uccisa... Tu, piccola, sei una strega! Hai potuto indovinare così il mio nome? Chi è colui che te lo ha rivelato? Non è Granchio? Non può essere che lui che ti abbia rivelato il mio nome! Vado a vederlo, oggi stesso vado a catturarlo, così impara.
Quando la ragazza aveva incontrato Granchio, costui le aveva detto:
- Quando la donna ti dirà che verrà da me, allora mettiti a mangiare. Quando avrai terminato, metti un po' di cibo nelle tue tasche, nascondilo bene, prendine un altro po' nella tua mano, poi fuggi in fretta e ritorna nel tuo villaggio.
La ragazza aveva risposto:
- Bene!
Futufutu Kranajima Kokosaki aveva appena preso la strada per andare da Granchio, che la ragazza si mise a mangiare: cri cri cri cri.... Era là seduta e mangiava. Terminò di mangiare, raccolse un po' di cibo come le era stato raccomandato e via! Eccola per strada.
Futufutu Kranajima Kokosaki prese il cammino di ritorno, e rientrò a casa. Arrivata... ecco che la ragazza... guarda, guarda, ma non vede la ragazza. Eh! Ma dove si è cacciata la mia ragazza? La donna fa allora appello ai suoi poteri malefici. Eccola che prende il volo: tummmmmm.... vannnnnn.... Canta una canzone. Se canto questa canzone sarete capaci di ripeterla con me?
ANIMA EEE ANIMA
L'HA SCOPERTO
E PER QUESTO CHE SE NE VA
E A CAUSA DI FUTUFUTU KRANAJIMA KOKOSAKI
CHE SE NE VA
EH! ANIMA SE TI PRENDO TI UCCIDO
SE TI PRENDO TI UCCIDO
Caro mio! La donna non riesce a raggiungerla, non riesce a catturarla. Anima sta correndo, corre, corre, in maniera straordinaria. Caro mio! Corre come un treno. Anima risponde al canto della strega. La strega la chiama.
Quel giorno la famiglia di Anima non era andata ai campi. Poiché la strega cantava il suo canto, gli echi della canzone giunsero fino al villaggio. Dapprima flebili, poi più chiari, fin quando si sentì molto chiaramente la canzone.
La voce ormai si sentiva distintamente. La gente parlottava: eh eh eh! Fin quando uno disse:
- Si direbbe proprio che si pronunci il nome di Anima, forse sta succedendole qualcosa di grave. Andiamo tutti a prepararci e a nasconderci là sulla strada. Tu che hai un fucile, tu che hai un bastone, tu che hai delle frecce, tu che hai una forca, andate tutti laggiù sulla strada.
Partirono tutti e si nascosero per vedere ciò che stava succedendo.
Caro mio! Se nel villaggio c'erano liti, in quel giorno si lasciò tutto da parte. Si unirono tutti e si misero là in agguato all'entrata del villaggio.
Erano appena arrivati quando intesero il canto. Anima stava arrivando. Guarda e vede suo padre e sua madre che erano là nascosti nella boscaglia. Osserva meglio: accanto a loro c'era tanta altra gente. Allora si rassicurò.
Proprio in quel momento Futufutu Kranajima Kokosaki, la donna strega decise di scendere e catturare Anima, afferrandola per il collo. Caro mio! Si sentì un colpo di fucile: kpè! E Futufutu Kranajima Kokosaki... brum! Tutti si precipitarono su di lei, presero le forche e tutto ciò che avevano e kpo kpo kpo kpo...finirono la vecchia. Poi presero Anima e la condussero a casa. Sono tutti là insieme: fanno festa, festa, festa. Poi domandano ad Anima:
- Cos'è successo?
Allora Anima ha raccontato tutta la storia, spiegando tutto alla sua famiglia e agli abitanti del villaggio. Tutti dissero alla fine:
- Ah! Davvero! Bene, bene!
Se oggi nel mondo vediamo che esistono delle streghe, sappiate che hanno fatto la loro apparizione a causa di quelle due ragazze.
Ecco anche l'origine dei capelli bianchi. Al tempo di quella storia Granchio non aveva nessun guscio sul dorso, non aveva nulla. Quando la vecchia arrivò laggiù al fiume, aveva un cesto. Giunta vicino a Granchio gettò il suo cesto e... koroho... cadde sul dorso di Granchio. Dal canto suo Granchio disse:
- Tu vecchia, sei una vera strega.
Rimase là immobile e percosse, con la sua mano, il centro della testa della vecchia, così: paaaaa!
Se vedi che i capelli bianchi sono entrati nel mondo, eccone l'origine.
E' qui che ho costruito la mia storia e narrato la mia favola.

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