Ecco la mia storia.
Una volta alcune fanciulle erano fidanzate. Un giorno queste fanciulle,
che erano sei, decisero di partire nel villaggio dei loro fidanzati.
Quando stavano per partire il loro fratellino chiese di accompagnarle.
Le sorelle rifiutarono. Quel bambino tutto coperto di piaghe!
No, non poteva andare con loro!
Le sorelle se ne andarono di corsa. Fuggirono e lo lasciarono
solo.
Il bambino si trasformò in una scatola di tabacco e cadde
proprio là davanti a loro sulla strada. Le sorelle esclamarono:
- Oh! ecco la nostra scatola!
La raccolsero e la deposero nei loro bagagli. Appena si erano
messe in cammino, non erano andate ancora molto lontano, che il
bambino si mise a bisbigliare:
- Eh eh eh eh...!
Le sorelle domandarono:
- Chi è?
- Sono io, non vi ho detto che voglio venire anch'io con voi?
Lo tolsero dai loro bagagli e lo gettarono via. Continuarono la
loro strada. Eccolo riapparire sotto forma di un piccolo pettine,
molto bello. Era là davanti a loro sulla strada. Dissero:
- Oh! Ecco il nostro pettine, e lo raccolsero.
Camminarono, camminarono. Giunsero vicino ad un fiume. D'un tratto
il bambino si trasformò in un coltellino. Gridarono:
- Oh! Ecco il nostro coltellino.
Traversarono il fiume. poco dopo sentirono:
- Eh eh eh eh...!
Chi è, domandarono.
- Sono io!
- Tu chi?
- Io, il vostro fratellino coperto di piaghe.
- Va bene, andiamo!
Ripresero il viaggio. Arrivarono. Le fanciulle furono alloggiate.
La sera andarono a coricarsi. Il bambino coperto di piaghe si
coricò là in mezzo alle sorelle.
Ad un certo momento le fanciulle lasciarono la loro camera per
andare in quella dei loro fidanzati. Il fratellino le seguì.
Ad un certo momento la madre dei giovani aprì la porta.
Aveva in mano una lancia. Camminava piano piano: tum tum tum....D'un
tratto il bambino fece udire dei lamenti:
- Ah...ah...ah...!
- Cosa c'è domandò la donna.
- Se fossi a casa mia, rispose il bambino, mia madre avrebbe preso
il pestello per preparare il cibo, lo avrebbe arrotolato e deposto
sulla testa con sopra un colatoio. Poi sarebbe andata ad attingere
acqua, me l'avrebbe portata e lavato le mie piaghe.
- Ma come faccio a fare tutte queste cose per questo bambino?,
pensò la donna.
Il bambino rispose:
- Prendi il pestello e rompilo a pezzi.
La donna prese il pestello e lo fece a pezzi. Ne confezionò
un cercine e lo depose sul capo mettendovi sopra il colatoio.
Il bambino le raccomandò:
- Quando arrivi laggiù al fiume, se Rospo ti percuote,
non devi colpirlo a tua volta.
- Va bene, rispose la donna.
La donna se ne andò. Arrivò al fiume. Nel momento
in cui stava per prendere il colatoio ed attingere l'acqua, improvvisamente
Rospo le diede uno schiaffo. La donna non si mosse. Prese poi
l'acqua e ritornò a casa. Preparò da mangiare. Scaldò
l'acqua. Poi disse:
- Bambino coperto di piaghe, alzati, vieni affinché possa
lavare le tue piaghe.
Il bambino si avvicinò. La donna lavò tutte le sue
piaghe, le pulì e le medicò. Poi andarono a coricarsi.
Il bambino era là coricato con le sorelle. Vegliava e osservava.
La donna stava avvicinandosi di nuovo. La donna chiese:
- Cosa c'è ancora?
- Se fossimo a casa mia, rispose, avrebbero preparato due uova
e me le avrebbero date da mangiare.
- Bene, disse la donna.
Andò a cuocere le due uova e le portò al bambino.
Mentre le donna preparava le uova, il bambino tolse il collare
di perle dalle reni delle sorelle e lo depose sulle reni dei loro
fidanzati. Tolse il foulard delle sorelle e lo avvolse sul capo
dei giovani.
Si era appena ricoricato quando improvvisamente la donna aprì
la porta ed entrò. Il bambino non si mosse.
La donna prese questa e kpo!, afferrò quella e kpo! Agguantò
una terza e kpo! Uccise così tutte le sei persone.
Il gallo stava per cantare. Il bambino disse:
- Sorelle, alzatevi, partiamo.
- Cos'è successo?, chiesero.
- Guardate, la donna è venuta per uccidervi. Alzatevi in
fretta.
Si levarono e partirono. Traversarono il fiume.
La donna si alzò. Andò a controllare la camera.
Entrò: i suoi figli giacevano là morti. Si mise
ad urlare:
- Ah, quel bambino m'ha uccisa! Oggi stesso lo catturerò,
in qualsiasi posto si trovi.
La donna prese la coda magica e via: frè frè frè
frè...Arrivata davanti al fiume si mise a cantare:
AFERIE LA MORTE MI HA COLPITA
AFERIE LA MORTE MI HA COLPITA
SE TI PRENDO PER TE E' FINITA
AFERIE LA MORTE MI HA COLPITA
SE TI PRENDO PER TE E' FINITA
Prese la coda e percosse la superficie dell'acqua: pa! L'acqua
si divise in due. La donna entrò. allora il bambino si
mise a cantare. Anche lui percosse l'acqua. Il fiume si rinchiuse,
ma la donna era già sull'altra sponda.
Caro mio! Il bambino e le sorelle si misero a correre: kiri kiri
kiri...Si fermarono sulla cima di una collinetta. La donna si
mise a cantare. La collinetta si afflosciò. La donna salì
sopra. Il bambino si mise a sua volta a cantare. La collinetta
rispuntò di nuovo. Il bambino era lontano.
Eccoli là a rincorrersi. Caro mio! Giunsero sotto un grande
albero coperto di frutti. Il bambino disse:
- Sorelle, salite sull'albero.
Salirono sull'albero. Stavano mangiando i frutti. D'un tratto
la donna arrivò. Si avvicinò a piantò la
sua lancia ai piedi dell'albero. Poi si mise a cantare:
CANTO
Improvvisamente una delle sorelle si staccò dall'albero
e kurrr... cadde. La donna cantò di nuovo. Un'altra si
staccò e venne ad aggiungersi alla precedente.
La donna le ha uccise tutte. Rimaneva solo il bambino coperto
di piaghe. La donna cantò di nuovo. Il bambino ammalato
disse:
- Non è a me che tu parli, è a quell'albero che
si trova laggiù che tu ti rivolgi,
Ecco che... gburum! L'alberò si sradicò e cadde.
Allora anche il bambino si mise a cantare. D'un tratto la donna,
che era là a terra, stramazzò sulla lancia: kporo!
Eccola morta!
Il bambino scese. Preparò un farmaco e lo spalmò
sugli occhi delle sorelle. Gli occhi delle sorelle si aprirono.
Gettò via il farmaco. Mentre lo gettava ecco che Tartaruga
si trovava là nelle vicinanze e lo raccolse. Tartaruga
disse:
- Lo spalmo sugli occhi della donna.
Il bambino ammalato rispose:
- Se glielo spalmi sugli occhi ti ucciderà.
Rispose Tartaruga;
- Lo spalmo sugli occhi.
Tartaruga prese il farmaco e lo spalmò sugli occhi della
donna. Improvvisamente i suoi occhi si aprirono. Disse.
- Ah! Ecco la mia Tartaruga, la prendo.
Afferrò Tartaruga e kpa! la scagliò contro un albero.
Ne estrasse la carne e la mangiò.
Ecco come la potenza del male è entrata nel mondo.