Il Trono d'oro


Terzo Atto

Seconda scena

( Nel palazzo del re. Adinngra seduto sul trono. Vicino a lui, Adu, Yebua, Kuam, tutti dignitari del paese).
ADINNGRA: Date la vostra opinione, i vostri suggerimenti, senza schivarvi. Il re ashanti ci tiene in pugno e non ci mollerà facilmente.
ADU: Non sperate di trovare delle scappatoie; non ce ne sono.
ADINNGRA: Ebbene, io sono quasi deciso a lasciare la preda, per aver la pace.
ADU: Ho capito bene?
ADINNGRA: Che possiamo fare di altro?
ADU: Come? Vuoi consegnare il trono d'oro?
ADINNGRA: Quale possibilità ci resta ancora?
ADU: C'è sempre una soluzione a tutto.
ADINNGRA: Ho sempre desiderato di vivere in pace…
ADU: Non si tratta più di questo… La faccenda implica tutto il popolo abron. Che si penserà di te, se noi consegniamo il trono?
KOFI: Ho pensato a lungo a questa richiesta del re ashanti.
ADINNGRA e ADU: (insieme) Quale è la tua proposta?
KOFI: Tu, Adu, se ho ben capito, ti inquieti di ciò che dirà la gente. Come se la folla potesse dare un giudizio su un affare di tale gravità! Poco m'importa di ciò che dirà la gente…
Non si tratta solo di fare i duri di fronte al re degli Ashanti; occorre anche valutarne le conseguenze.
Occorre, non preoccuparsi di ciò che dirà la gente, incapace di dare un giudizio sensato; ma occorre cercare i mezzi per salvare questo popolo, evitare, cioè la guerra.
Diamo, dunque, domani stesso il trono d'oro al re degli Ashanti, nostro sovrano. Finiamola di essere indecisi.
ADU: Non posso biasimarti, quando disprezzi l'opinione pubblica. Il popolo conosce i tuoi sentimenti al suo riguardo…
Quel che mi sorprende però è che tu, nobile, disprezzi te stesso a tal punto da cedere facilmente alla pressione degli Ashanti…
Sai chi siamo noi? Siamo Abron! Anche noi siamo una razza di guerrieri, di conquistatori.
I nostri antenati hanno vinto molti popoli. Nel passato noi stessi abbiamo avuto dei vassalli. I nostri tamburi di guerra erano ornati di molti crani di re vinti. Chi non ha conosciuto il nostro valore, e dove non abbiamo portato la guerra e la e la distruzione?
Da Buna a l'Anno; dalle rive della Comoé ai confini dei Baulé.
Questa stessa terra, dove noi viviamo, è stata strappata dai nostri antenati ai primi che l'avevano occupata. Ma il trionfo in battaglia e incostante. Dovremo forse sempre rimanere sottomessi agli Ashanti, perché in una battaglia siamo stati vinti?
Quale guerriero non sente il sangue bollire nelle vene, quando un altro reclama la sua preda? La vittoria non si volge sempre agli stessi…
Non si può sempre essere vincitori, né sempre dei vinti. Scuotiamo il giogo. Forse non è solido come vogliono farci credere.
Questo io penso!
ADINNGRA: Vi ho ascoltato entrambi con attenzione. Avete entrambi degli argomenti validi e solidi; però avete opinioni completamente opposte. Se ascoltassi Kofi, dovrei dare il trono per evitare la guerra. Poi, magari, potremmo farcene un altro: tanto non è l'oro che manca… Secondo te, invece, Adu, non si deve consegnare il trono; così ci metteremmo automaticamente in guerra contro il re degli Ashanti. Entrambi avete parlato bene; ma conoscete la mia opinione… ADU; Vuoi dire che dobbiamo consegnare il trono?
ADINNGRA: Si! Avrei preferito non arrivare mai a un giorno come questo. La guerra potrebbe darci di nuovo la libertà, forse…
Ma dovrei mettere in palio la mia vita ed il regno, per giocarli su un campo di battaglia. Io non ci stò!
ADU: Sia fatto come tu hai deciso.
ADINNGRA: Come la ragione ha deciso.
ADU: Se preferisci. Ma tua sorella, la regina Yanguman, Sarà d'accordo? ADINNGRA: Non possiamo attendere. Abbiamo scelto la strada più ragionevole. Mia sorella non può non essere d'accordo.