Il Trono d'oro


Quarto Atto

Prima Scena

(Nel palazzo del re abron. Adinngra in gran tenuta, la corona sulla testa, seduto su di un trono modesto. Ai suoi piedi tre schiavi, con le insegne del re. Yanguman pallida, stanca. Dietro di lei tre altri schiavi con dei ventagli. Sono presenti Adu, Kofi, Kuam, Yebua).
YANGUMAN: (come voce stanca) Ho affogato in un torrente di sangue la rivolta che metteva in pericolo il trono degli Abron. I Gaman si sono sottomessi come agnelli. Avrei potuto essere felice di questa vendetta; ma la cattiva sorte mi perseguita, instancabile. Sono così in collera, che non riesco quasi a parlare.
UOMO DEL POPOLO: Hai ragione.
YANGUMAN: (gridando) Adinngra… Sei un re o uno schiavo? Schiavo degli Ashanti? Dare il trono, che rappresenta tutto per gli Abron…! Questo non ti fa proprio niente? Non hai vergogna?
ADINNGRA: Sorella cos'altro ancora avrei potuto fare? Noi siamo vassalli… Tu sai quello che significa prendere la responsabilità di una guerra… Vuoi che le madri mi maledicono nei loro canti funebri?
YANGUMAN: Sei re ed hai paura della guerra…! La libertà costa cara… Si, le madri potrebbero maledirti; ma potrebbero anche ringraziarti, sapendo che hai dato la libertà al paese, ai loro figli e nipoti…
ADINNGRA: Tutto quello che stai dicendo mi piace, sorella. Ma ascoltami: mentre tu non vuoi vedere i massacri, le violenze, le torture che la guerra potrebbe portarci, io invece sono realista: la vittoria è troppo lontana ed incerta. Preferisco evitare la guerra.
YUNGUMAN: Fratello, sei un debole, un vile! Vuoi che ti dica la verità?… Tu hai ceduto perché temi di perdere le cose che ti piacciono, le tue donne, le vergini… Hai paura della morte. A te piacciono solo i piaceri e la tranquillità.
ADINNGRA: Forse hai ragione… Ma è forse un torto volere la pace per il paese?
KOFI: Lascia parlare anche me (rivolto alla regina) Ascoltami. Io sono uno di quelli che hanno consigliato Adinngra… Ho vissuto tanti anni…
YANGUMAN: Non m'interessa proprio…! Io sono figlia di re, io! Sono stanca di essere sottomessa. Se fossi stata qui… questo non sarebbe avvenuto. Sarei forse morta ora, ma con le armi in pugno, anche se sono donna…
ADU: Regina, le tue parole mi riempiono di gioia! Non speravo più di trovare una come te. Con te ho l'impressione che la libertà per gli Abron esce come da un sogno che pareva impossibile. O quella libertà diventa realtà, oppure moriremo sul campo di battaglia.
KOFI: Sembri dimenticare che per ora non c'è alcun motivo di guerra; e spero che nessuno stia cercandone uno…
KUAM: Dimentichiamo tutto.
YANGUMAN: Non faremo la guerra con nessuno; ma ascoltate bene tutti: dichiaro che a partire da oggi, gli Abron sono indipendenti! Ora ci occorre un trono degno di uno Stato libero; un trono fantastico, d'oro massiccio, con un grande ornamento a forma di elefante, che sarà il simbolo della nuova nazione. Ho detto!… Che tutti si ritirino.