Il Trono d'oro


Primo Atto

Prima scena

(Territorio degli Abron. Palazzo del re. Adinngra e Yanguman. Entra un servitore)
SERVITORE: Mio Re, un mercante bianco, preceduto da portatori, è appena arriva e desidera parlarti.
ADINNGRA: Fallo entrare (Il servitore esce. Entra il mercante inglese, venditore di fucili. Fa scaricare le casse di armi ai piedi del re).
IL MERCANTE: Grande Re, guarda queste cose meravigliose. Con queste armi terribili tu vincerai facilmente i tuoi nemici.
Le frecce in confronto a queste armi non sono che pungiglioni di vespe. E costano poco…nemmeno il prezzo di uno schiavo!
ADINNGRA: Non ne voglio.
MERCANTE: (rivolgendosi alla regina). E tu, nobile signora? Vedo che i tuoi occhi brillano di desiderio…O mi sbaglio, o veramente queste armi non ti piacciono.
ADINNGRA: Non ne vogliamo.
MERCANTE: Ho percorso quasi tutta l'Africa, la savana e la foresta. Ho attraversato le steppe ed i deserti. Anche i re più insignificanti hanno comperato i miei fucili. E tu, re di questo grande paese abron, tu non compri niente….!
ADINNGRA: I paesi dei quali tu parli sono liberi; agiscono come loro sembra più opportuno.
MERCANTE: E tu?
ADINNGRA: Straniero, la tua pelle bruciata dal sole e la facilità con cui parli la nostra lingua, mi dicono che non sei arrivato ieri in questa terra.
Per cui, tu saprai certamente che se comperassi le armi, tu stesso andresti a dirlo al re Kuamnan-Bonsu, re degli Ashanti.
MERCANTE: Infatti sto per andare nel regno ashanti…
ADINNGRA: Dimmi, straniero: attraversando il mio paese non hai notato com'è calmo e florido?
MERCANTE: L'ho notato, infatti.
ADINNGRA: Vedi…Questa calma è preziosa. Non voglio irritare il mio re, che già normalmente è irritabile. Se venisse a sapere che ho comprato dei fucili, non potrebbe trattenersi dal dire:”Adinngra vuole ribellarsi”…Certo i nostri vassalli ci creano delle noie: è quello che hanno fatto poco tempo fa i Gaman…. .
YANGUMAN: (prende un fucile e lo guarda distrattamente, come se sognasse) Bella arma…! Quale misteriosa potenza esce da questa canna! Quanti uomini, quanti regni, quanti orgogli sono stati soggiogati, spezzati, schiacciati, umiliati da questa magica sbarra di ferro! Fratello; ce ne occorrono cento.
ADINNGRA: Ma tu sei impazzita, sorella! Non rifletti?…Cento fucili…Vuoi dunque mettere in pericolo la pace?
YANGUMAN: (sempre contemplando il fucile con voce calma). Ormai da troppo tempo regna la pace…E quale pace…! Ne voglio cinquanta. Sono dei veri gioielli!
ADINNGRA: Cinquanta fucili! Ma ti ho detto che…
YANGUMAN: (severa) Pace fratello! Ho detto cinquanta, e li compero. (a un servitore) Portami dell'oro! (il servitore esce. Rivolta ad Adinngra) Spero che la tua bella fiducia nella pace non ti sia mai tolta.