Saluto dei sacerdoti del Vodun al Papa


Una terra cara al Papa

Caro Sanro Padre
lo Spirito soffia dove vuole. Ma su questa terra, del Benin, così cara al vostro cuore, osiamo dire che è sempre stato presente. La Vostra venuta tra noi, oggi ne è una ulteriore testimonianza.

Grazie di essere venuto in mezzo a noi

Tutti i rappresentanti delle religioni tradizionali, di qualsiasi tipo e di qualsiasi nome, che adorano l'unico Creatore, dell'Universo sono qui, al Vostro fianco, per rendere gloria e per ringraziarVi della Vostra santa sollecitudine nei confronti del nostro paese, la Repubblica del Benin.
Sulla terra si verificano degli avvenimenti incommensurabili ed il presente incontro è uno di questi. Come si può non tremare di gioia o meglio di emozione, davanti a questa epifania? Siete venuto a questo incontro, con tutti i rappresentanti del paese, senza alcun pregiudizio.

Segno tangibile dell'amore di Dio

Sì, senza discriminazione. Il paragone non ha motivo, tuttavia come non stabilire un legame tra questo incontro e la manifestazione dei Gentili e soprattutto dei Magi, avvenuta duemila anni fa? Il Figlio di Dio non è venuto per i giusti, ma per i peccatori. Voi siete venuto in mezzo a noi, come il segno tangibile dell'Amore del Dio vivente. Durante tutto il periodo di evangelizzazione, la Chiesa, nonostante mille pericoli, non ha mai cercato di soffocare i nostri valori ancestrali.
Al contrario Essa si è sempre adoperata a rinforzarli, in quello che essi hanno di positivo e di salutare per l'anima.

L'uomo alla ricerca di Dio

Santissimo Padre, l'animismo è stato e continua ad essere, per un buon numero di Beninesi, l'espressione più felice del sentimento religioso. A conti fatti, non c'è alcuna vergogna in tutto ciò.
Del resto, ci sono migliaia di animisti che si recano ogni domenica in Chiesa e trovano, talvolta, anche "il cammino di Damasco". Nessuno potrebbe in coscienza negare, la coesistenza pacifica che prevale, da alcuni decenni, fra le diverse comunità religiose del Benin.
In ogni caso rassicuriamoci: gli dei che abitano il panthéon beninese, non sono che degli intermediari tra l'uomo ed il Dio padrone di ogni cosa.

Religioni in cammino

La tendenza che prevale, ai nostri giorni, e che consiste nell'unire tutte le religioni in una vasta sintesi, ci sembra andare nel senso della storia che, forse, si confonde con quello della ragione e della pace. Questa corrente sincretica che irrita soprattutto gli intellettuali ed i giovani, rivela uno stato spirituale; è un segno dei tempi, che merita di essere oggetto di profonde riflessioni.
Tuttavia una cosa è certa: coloro che negano l'esistenza del Figlio di Dio, non hanno mai trovato posto nei nostri "conventi".. Questi lupi che si travestono da agnelli si trovano altrove.
Quindi, non si può che deplorare amaramente, la campagna di sistematica denigrazione, di cui sono oggetto gli adepti del Culto Vodun, presso certe Chiese e Parrocchie. Secondo noi, ogni popolo deve assumersi il proprio passato, con cognizione di causa. Solo Dio conosce i suoi. I suoi disegni sono insondabili.

Il Vocun non ha niente a che fare con il diavolo

I progressi del Cattolicesimo non ci spaventano affatto. Il Maestro della vita sa che il vodun, non ha niente a che fare con il Diavolo o con Satana. E' Dio ad essere l'oggetto finale del culto vodun.
Santissimo Padre, Voi non cessate di ricordarci nelle nostre preghiere. Siate certo che, dal canto loro, gli adepti del vodun vi ammirano profondamente e richiamano su di voi quotidianamente, la benedizione dei nostri antenati e dell'unico Creatore dell'Universo, affinché la vostra marcia verso la città Celeste, alla testa della Chiesa, affidata a San Pietro, sia rafforzata.

Un dialogo per ascoltare insieme il mondo


Ci felicitiamo del dialogo fraterno che Voi conducete con amore e gioia, attraverso il mondo, con le altre religioni. Noi speriamo che, ispirandosi a questo esempio, i cattolici del Benin, in nome della speranza cristiana, continuino a camminare in pace ed in amicizia con gli adepti del vodun, in vista che arricchisca sempre più, per la maggior gloria di Dio e per la salvezza di tutti.I popoli, ha detto il demografo francese Alfred Sauvy, sono condannati al progresso perpetuo. Noi sappiamo, dal canto nostro, che è il cristianesimo che ha provocato le trasformazioni sociali che si inseguono oggi in Benin. Gli adepti del culto vodun sono all'ascolto del mondo. Seguono anch'essi l'evolversi della storia. Evolversi o morire, tale è la scelta che noi dobbiamo fare. La coscienza della libertà, guadagna terreno nel nostro paese e diventa, con il rinnovamento democratico, una realtà inevitabile. Essa invaderà i nostri "conventi".

Un ministero di pace

Ringraziamo ancora una volta Sua Santità. Preghiamo per voi, così come per tutti quelli che vi hanno accompagnato qui in Benin. Che Dio, l'Onnipotente, favorisca il ministero di pace a cui voi vi consacrate. Tutti i vodunon (sacerdoti) ed i vodunsi (fedeli) del Benin vi augurano un felice 1993, unitamente ad un lungo ed assai fruttuoso pontificato. Arrivederci, Santissimo Padre! Unione di preghiera! Grazie di tutto!

Cotonou, Benin, 4 Febbraio 1993