«Se pensate d'esser troppo piccoli o troppo soli per essere efficaci, probabilmente non avete mai dormito con una zanzara nella stanza». Questa frase emblematica, pronunciata da una ragazza brasiliana, ha concluso il primo "Congresso mondiale contro lo sfruttamento sessuale dei bambini a fini commerciali" tenutosi ad agosto a Stoccolma. Ed è stata ripetuta a Genova dove il Sindaco Sansa e Terre des hommes hanno promosso il primo convegno di studi europeo sullo stesso argomento.
Il problema della violenza sessuale sui minori è diventato, a tutt'oggi, un dato strutturale e allarmante della società; questa società fondata sul commercio di tutto ha condotto anche l'individuo che vi appartiene, ad essere considerato non più persona, bensì semplice «merce di scambio». Si stanno, così, creando, sempre più fitte reti di informazioni, veri e propri traffici e mercati, alimentati da consistenti interessi economici.
Ma per addentrarsi nel problema bisogna, anzitutto, conoscere la personalità di colui che conduce il gioco: il cosiddetto 'pedofilo'. Dal punto di vista psicologico, tale individuo è attraversato da intensi fantasmi e pulsioni sessuali che lo spingono a compiere attività sessuali con bambini prepuberi. Ne violenta in media, nella propria vita, diverse centinaia!
Egli è spesso anche un seduttore che sfrutta le carenze educative della famiglia, insinuandosi nella psicologia del bambino; di tanto in tanto perfino con la conseguente creazione di un 'innamoramento' reciproco; talvolta sono addirittura gli stessi familiari a spingere i figli - per un misero vantaggio economico - nel vortice di tali attività, o addirittura ad abusarne.
Il 'pedofilo' si difende cercando di convincere gli altri (oltre che se stesso) che siano gli stessi bambini a richiedere gli incontri, mentre al di là di piccoli regali o di una paghetta, l'unico vero scopo di tutte le sue manovre è il soddisfacimento dei propri bisogni istintivi. Egli si giustifica, inoltre, appellandosi ai più vari argomenti, tra cui la stessa pretesa di essere mosso da sincero ed altruistico affetto, dal desiderio di aiutare il bambino.
L'espressione della violenza sul cosiddetto «minore» (che brutto termine, in negativo, per descrivere una realtà così grande!) nasconde l'abuso del potere da parte di persone spesso maggiori di età, ma fragili e con scarsa capacità di esprimere la loro affettività con i pari, facendola ricadere su soggetti particolarmente deboli. Se poi l'incontro tra il 'pedofilo' e il bambino non è «occasionale», come per lo più ancora avviene sul territorio italiano, ma rientra nell'attività di una vera e propria organizzazione internazionale (presenti anche in Italia), allora il discorso è più complesso. Esiste attualmente un vero e proprio turismo sessuale: ogni giorno partono voli charter diretti verso quei Paesi nei quali il fenomeno è dilagante: Tailandia, Brasile, ecc. Il 20% del fatturato turistico italiano verso l'estero è legato a motivazioni sessuali, anche se non solo riferite a bambini.
Non esistono classi o ambiti sociali all'interno dei quali possa venire a crearsi la personalità del 'pedofilo'. Spesso, chi ha una spiccata predisposizione verso i bambini, è stato a sua volta oggetto di soprusi da piccolo. Nonostante ciò non è certamente il dato psicopedagogico del bambino al centro dell'interesse del 'pedofilo': a seconda della predilezione per una determinata fascia di età (più piccoli sono, meglio è: anche per paura del contagio), il bambino perde agli occhi dello sfruttatore la propria personalità, diviene puramente un oggetto, in totale passività.
Per quanto riguarda il mercato interno italiano il fenomeno è maggiormente diffuso nelle metropoli, e forse maggiormente nel Sud, dove si ha un alto tasso di mortalità scolastica: il grave problema della disoccupazione e lo sfruttamento nel lavoro, conducono i ragazzi ad scelte (obbligate) devianti, talvolta imposta addirittura dalla famiglia.
Come Coordinamento degli studenti siamo in contatto con vari comuni e con Terre des hommes, per contribuire a rendere sempre più difficile questo tipo di attività criminali, perché sappiamo bene che le sole leggi sono insufficienti a modificare comportamenti di questo tipo senza un risanamento complessivo della nostra umanità.
Egregio Signor Sindaco Sansa a seguito della marcia bianca a cui abbiamo partecipato e dell'attuale convegno in corso al Palazzo Ducale; convinti che un tema di tale portata non possa essere accantonato troppo presto, senza che abbia prodotto importanti cambiamenti nel sentire comune; ci mettiamo a Sua disposizione per iniziative concrete da concordare insieme, e da realizzarsi a vari livelli
La nostra adesione non è verbale. Vorremmo poter monitorare - insieme agli Enti interessati: Ministero degli Interni, Comune, Provincia, Regione - l'incidenza del fenomeno in Liguria (e in tutta Italia). Vorremmo essere sicuri che intanto nella nostra regione non ci siano agenzie turistiche implicate in questo sporchissimo business. Vorremmo poter uscire di casa, frequentare qualsiasi ambiente, guardare in faccia gli adulti senza timori. Vorremmo far sentire la nostra voce a difesa di ogni ragazza/o, di ogni bambina/o del mondo, soprattutto dei più poveri e indifesi e incapaci di prendere la parola in prima persona. Vorremmo essere - e, se ci aiuta, saremo di fatto - quella 'zanzara' che impedirà sonni tranquilli a chi è bene che vegli.
Lei non immagina quanto può essere difficile, oggi, per dei giovani, organizzarsi e far sentire la propria voce unita, indipendente, creativa. Forse non immagina quanta incomprensione concreta, quanti ostacoli burocratici, quante difficoltà istituzionali, quanti spaventosi tentativi di manipolazione troviamo da ogni parte.
Come Coordinamento degli studenti (ACLS) siamo nati dal basso per portare avanti attività
nostre, pulite, belle
, sganciate da ideologie, da possibili strumentalizzazioni
Le
scriviamo come Sindaco, come uomo super partes che in questa circostanza abbiamo visto
attento ai nostri bisogni. A quelli più profondi e veri di tutti noi studenti e giovani
che cerchiamo valori
Grazie.