Amorofi, sovrano degli Abron

Sono seduto nel cortile del sovrano degli Ngoranzan. Sono le 21: lunedì 26 gennaio. Tutto il villaggio è riunito per le danze funebri in onore di Antoine Kwadio, morto una settimana prima. Antoine è uno dei primi cristiani della parrocchia, un "vecchio". Le danze sono particolarmente imponenti. Accanto a me Kwame Amorofi, il sovrano ngoranzan. Mi aveva fatto sedere vicino a lui, davanti al portichetto adiacente la sua residenza.
Ad un certo momento mi chiede: "E allora è stata bella la cerimonia di ieri?"

Pregare con i Protestanti

Il giorno prima, 25 gennaio, avevamo fatto insieme una celebrazione liturgica nella cappella protestante. Di solito sono i protestanti che vengono da noi.
Per l'occasione avevo invitato i nostri cristiani ad andare a pregare nella loro cappella. Era presente anche un loro catechista venuto da Abengourou. Abbiamo officiato insieme. E' stata una bella cerimonia, tutta centrata sulla parola di Dio. Prima del Padre Nostro il catechista mi ha chiesto di fare l'omelia.
Kwame Amorofi alludeva a questa cerimonia. Rispondo: "Sì, è stata bella, molto bella". E lui: "Più bella della nostra Messa? Quale dei due è migliore?". "Ma, tutte e due sono belle!" E lui allora:" No, la nostra è migliore, è la chiesa cattolica che è la prima, è la chiesa di Roma, non dimenticare!"

La nostra Messa

La "nostra" Messa. Kwame Amorofi non è nè battezzato, nè ufficialmente catecumeno. Ma ogni domenica viene a Messa col suo porta-parola. si siede là, davanti a tutta la gente.
Prima della Messa c'è un giovane che gli porta il suo seggio. La Messa è la "sua" Messa, perchè "siamo noi cristiani che siamo i primi, che veniamo prima di tutti, noi, la chiesa di Roma" Sono sue parole. Non potevo dire che non era vero!
Qualche domenica prima, alla fine della Messa, chiede se è possibile prendere la parola in chiesa. Parla: "Da tempo abbiamo abbandonato i feticci, bisogna essere cristiani sul serio. Per esempio bisogna essere puntuali. La Messa comincia alle 8 e voi arrivate sempre alle 8,30. E' ora di smetterla, così non è serio!"

Comunione e Armonia

Questo è un esempio che mostra di quanta stima la religione cattolica sia circondata. Nel villaggio di Koun Abronso ci sono quattro gruppi di religioni diverse: i cattolici, i protestanti, i musulmani, e quelli che seguono la religione tradizionale dei padri. Di questo ultimo gruppo fanno parte sopratutto i forestieri, perchè i Bona sono quasi tutti cattolici e protestanti.
Ma i vari gruppi vivono nello stesso villaggio, in buona armonia. Difficoltà sorgono talvolta tra locali e forestieri, ma non a causa delle differenze religiose.
Un tempo le cose erano diverse. Durante la celebrazione ecumenica una signora protestante ha pregato così: "Signore ti ringrazio per il buon accordo che regna fra noi e i cattolici, una volta ci picchiavamo, adesso preghiamo insieme!"

Elemento di coesione

Da parte mia cerco di essere un elemento di coesione fra i vari gruppi. Passo sovente a salutare il villaggio, entrando in ogni casa, senza distinzione di appartenenza religiosa. Tutti apprezzano moltissimo queste visite gratuite. Si fa parte della stessa famiglia, ci si conosce, ci si vuole bene. Proprio per questo si possono fare anche dei rimproveri, talvolta severi. Pare che nel villaggio ci sia qualcuno che smercia droga. Un forestiero. Siamo vicino al Ghana. E' di lì che la droga proviene. Qualche tempo fa la polizia ha fermato un camion carico di canapa indiana. Veniva dal Ghana. Metto in guardia gli anziaani: non sono sufficientemente vigilanti, devono essere più attenti.

Kulimba, la bimba lobi

Un altro esempio. Ci sono troppi bambini che muoiono. I genitori non se ne occupano sufficientemente. E' vero che di soldi ce ne sono pochi, però troppo spesso quei pochi sono spesi male, in cose inutili, spese di prestigio: vestiti, radio...Poi non si hanno quei pochi franchi per comperare il chinino per i bambini, o il latte. E i bambini muoiono di denutrizione, di attacchi perniciosi di malaria. Come Nana Marie, una bambina di dieci anni, morta mercoledì scorso: un attacco di malaria. Come Kulimba, una bimba lobi, morta due giorni fa: anche lei, attacco pernicioso di malaria. Aveva un anno. Una bambina bellissima. Morta nelle braccia di louis Kwame, il vecchio che conosce la "medicina locale" contro quella malattia. E' arrivata troppo tardi. Meno male che c'è Suor Maria. Ecco qualche problema che tratto coi vecchi nelle riunioni o in chiesa. Teresa e Suor Maria Bernard che sono costantemente vicine, dando loro consigli pratici