Kere Kwadio, Iatromante

E' morto Kéré Kwadio, il nostro "féticheur". La sua funzione primaria era quella di essere il sacerdote della Terra, cioè l'adoratore della Terra, colui che offriva i sacrifici alla "Terra Madre e Generatrice".
Il termine sarebbe iatromante: sacerdote, guaritore, indovino. Il villaggio si è fermato per alcuni giorni: funerali e cerimonie funebri. I villaggi vicini sono venuti a celebrare la morte con noi.
Kéré Kwadio era della famiglia del sovrano defunto, morto nel 1977. Qualche mese prima di morire, il Re aveva chiesto di essere battezzato. Kéré Kwadio l'ha seguito.


Un'amicizia di anni

Una settimana circa prima del decesso Albert, il catechista ufficiale della parrocchia, viene a trovarmi. Mi dice di non fare troppa pubblicità, di tenere la cosa per noi: il féticheur aveva chiesto il battesimo. Eravamo amici. Andavo spesso da lui. Lo trovavo seduto nel suo cortile, intento a fumare la pipa. Ogni tanto gli davo un po' di tabacco. Una volta passavo, col vescovo defunto Mons. Kwaku, vicino la grande albero all'entrata del villaggio, dove Kéré Kwadio stava facendo un sacrificio alla Terra. Il vescovo gli ha gridato: "Mettimi da parte un cosciotto, passerò più tardi a prenderlo". Il féticheur ha fatto una risata e lanciato una promessa. Il vescovo era originario del villaggio, era a casa sua, conosceva tutti.

Simpatia per I Cristiani

I miei rapporti con Kéré Kwadio erano molto cordiali. Non aveva mai chiesto di farsi cristiano, ma era fortemente simpatizzante. Veniva spesso a pregare con noi, là in fondo alla chiesa, coi vecchi. Al mattino presto, dopo la Messa, vado da lui. E' disteso su di un giaciglio. Sotto c'è della plastica. Albert spiega che il suo corpo non ritiene più nulla. Gli parlo. Stenta a rispondere, ma capisce tutto. Gli spieghiamo la ragione della visita. E' d'accordo, ci aspettava. Vuole chiamarsi Giacobbe. Anche lui è un grande patriarca. "Giacobbe io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". Poi spiego il significato del gesto compiuto. Mi sorride, mi stringe forte la mano.

Una bara su misura

Albert intanto ha fatto scavare la fossa. "Ma non è mica morto", dico io. "Non durerà molto, mi risponde, e poi voglio fargli una tomba, e ci vuole tempo". Parte infatti nel villaggio vicino di Kolea a cercare il muratore, poi va in Ghana a comperare la bara. Ce ne sono anche in Costa d'Avorio, ma in Ghana sono più belle. Albert è il suo parente più prossimo: stessa famiglia reale. E' lui che deve occuparsi di tutto. E vuole fare le cose bene, come sa fare lui. Giacobbe morirà una settimana più tardi. Gli anziani, dato il rango del defunto, stabiliscono di procedere a tutte le cerimonie tradizionali, compresa l'interrogazione del cadavere per sapere da chi è stato ucciso.

Cerimonie tradizionali

Albert si oppone. Spiega che Kéré Kwadio ha chiesto di diventare cristiano prima di morire. I vecchi insistono. Albert non cede: "Si fanno tutte le cerimonie, meno l'interrogazione del cadavere, i cristiani non fanno queste cose". Albert ha una autorità indiscutibile, ed è in posizione di forza come parente più prossimo e organizzatore dei funerali. Alla fine la spunta. Partecipo anch'io alle cerimonie funebri, soprattutto alle danze reali in suo onore. Insieme alle suore diamo il nostro contributo per le spese dei funerali. Tutti i presenti sono tenuti a partecipare alla pubblica colletta. Il venerdì successivo all'inumazione invito tutti ad una Messa in suffragio di Giacobbe. Al villaggio ci sono ancora i forestieri convenuti per i funerali. Partecipano anche loro. Sono quasi tutti cristiani. Albert chiede un'altra Messa la domenica successiva. Allora ci sarà anche la frazione protestante del villaggio.

Un vecchio che muore, una biblioteca che brucia

Con Kéré Kwadio scompare uno degli ultimi seguaci della religione tradizionale bona. Al villaggio sono quasi tutti cristiani, battezzati o catecumeni, cattolici o protestanti. Sono rari gli altri: i due capi villaggio, il capo dei giovani, alcuni altri anziani. Anche loro partecipano però quasi sempre alla Messa, partecipando regolarmente alla preghiera dei fedeli. Gli anziani si sono accorti da tempo che il cristianesimo non elimina le loro tradizioni, non disprezza la loro cultura, al contrario viene a colmare le attese e le speranze più profonde di tutti.